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NON POSSO VIVERE CON TE, NE SENZA DI TE

Il grande poeta romano Ovidio in questi versi che riporto di seguito ben descrive uno dei più frequenti tormenti d’amore il
💔NON POSSO VIVERE CON TE, NE SENZA DI TE💔
Spesso capita nelle relazioni di trovarsi in situazioni in cui se si sta insieme all’altro si sta male per tutta una serie di problematiche individuali o di coppia ma allo stesso tempo se si prova a separarsi si sta ancora più male ed il dolore, la mancanza, l’assenza dell’altro conduce a ritornare a stare insieme.
Ed inizia un andare via ed un ritornare senza fine, logorante e che ad ogni giro lega sempre di più.
La via d’uscita esiste ed è cambiare l’affermazione in ❤️POSSO VIVERE CON TE E SENZA DI TE❤️
Per cambiare l’affermazione serve capire il perché di tale dissidio, quali sono le cause profonde, quali comportamenti sani attuare.
Solo un percorso terapeutico profondo e mirato può aiutare in tal senso.
➡️ Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

✅”Lottano tra loro e tirano il mio debole cuore in opposte direzioni l’amore e l’odio ma (penso) vince l’amore.
Ti odierò se potro; altrimenti, ti amerò controvoglia:
anche il toro non ama il giogo che porta, eppure porta il giogo che odia.
Fuggo dalla tua infedeltà, ma mi riporta indietro la tua bellezza; detesto la tua condotta colpevole,ma amo il tuo corpo.
Così non riesco a vivere nè con te nè senza di te,
e mi sembra di non sapere che cosa voglio davvero.
Vorrei che tu fossi meno bella o meno impudica:
una bellezza così incantevole non si accorda con costumi corrotti.
Le tue azioni meritano l’odio, il tuo bel viso induce all’amore:
o me infelice, esso è più potente delle tue colpe!
Rispàrmiami, te ne prego, per i diritti del letto che ci unisce, in nome di tutti gli dèi, che spesso si lasciano ingannare da te, in nome della tua bellezza, che per me ha potere divino, in nome dei tuoi occhi, che hanno conquistato i miei!
Comunque ti comporterai, sarai sempre mia; tu scegli soltanto se vuoi che io ti ami perché anch’io lo desidero, oppure perché vi sono costretto!
Piuttosto alzerei le vele e mi affiderei al soffio dei venti e vorrei una donna che, s’io non volessi, mi costringesse ad amarla.
Publius Ovidius Naso – Amores – 3.11 b

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa). Possibilità anche di effettuare consulenze telefoniche o tramite videochiamata

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

LA CARENZA DA NUTRIMENTO NARCISISTICO

La Personalità Narcisistica ha costante bisogno del NUTRIMENTO NARCISISTICO come si potrebbe avere bisogno di acqua e cibo.
Questo tipo di personalità si nutre costantemente, dai suoi partner, di adorazione, ammirazione, approvazione, attenzione e altre forme di nutrimento del proprio io narcisistico.
Quando questo nutrimento viene a mancare o è insufficiente, si instaura una sorte di profondo malessere da carenza narcisistica.
Tale personalità narcisista può diventare depressa,
subire disturbi del sonno come insonnia o ipersonnia, disturbi dell’ alimentazione quali mancanza di appetito o abbuffate.
È spesso disforico (triste ed irritabile) e anedonico (non trova piacere in nulla, compresi i suoi precedenti passatempi, hobby e interessi). È soggetto a violenti sbalzi d’umore (principalmente attacchi di rabbia) e tutti i suoi (visibili e dolorosi) sforzi di autocontrollo falliscono.
Potrebbe ricorrere a dipendenze alternative: alcol, droghe, guida spericolata, shopping sfrenato.
Riconoscere la carenza da nutrimento narcisistico aiuta a comprendere come il partner chiede solo di essere ” nutrito” nella modalità che lui richiede che è assolutamente malsana e sottrae a sua volta nutrimento sano affettivo a chi si presta a concedere e a colludere in tal senso.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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Chi soffre di Dipendenza Affettiva sta bene solo con chi non Ama

Questo concetto è ben sintetizzato in questa poesia che descrive bene il vissuto opposto rispetto a quello provato nei confronti della persona da cui si dipende affettivamente. Paradossalmente chi soffre di Dipendenza Affettiva riesce a trovare serenità, come in una relazione sana, solo se si lega ad una persona verso cui non prova passione. Sottolineo passione e non amore perché è la dimensione passionale la modalità principale con cui vive la relazione chi è dipendente.

La poesia fornisce un importante spunto di riflessione da sviluppare individualmente o all’interno di una psicoterapia sulla Dipendenza Affettiva come obiettivo terapeutico
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

Devo molto a quelli che non amo.

Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.

Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l’amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.

Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente quasi come una meridiana,
capisco ciò che l’amore non capisce,
perdono ciò che l’amore mai perdonerebbe.

Da un incontro a una lettera
passa non un’eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.

I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo, le cattedrali visitate, i paesaggi nitidi.

E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che trovi su ogni atlante.

È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico, con un orizzonte vero, perché mobile.

Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.

«Non devo loro nulla» –
direbbe l’amore sulla questione aperta.

Wisława Szymborska

Dottor Roberto Cavaliere Psicologo e Psicoterapeuta con studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

Possibilità di effettuare sedute anche tramite video chiamata.

Per info e contatti cavaliere@iltuopsicologo.it o al 3208573502

10 Proponimenti per Superare la Dipendenza Affettiva

➡️10 PROPONIMENTI PER SUPERARE LA DIPENDENZA AFFETTIVA

✅- CI ACCETTEREMO PIENAMENTE, ANCHE DURANTE IL TENTATIVO DI CAMBIARCI IN PARTE. ESISTE UN FONDAMENTALE AMORE E RISPETTO DI SE’, CHE COLTIVEREMO CON CURA E DIFFONDEREMO CON IMPEGNO.

✅- ACCETTEREMO GLI ALTRI PER QUELLO CHE SONO, RINUNCIANDO A CAMBIARLI A SECONDA DEI NOSTRI BISOGNI.

✅- NON PERDEREMO MAI DI VISTA GLI ATTEGGIAMENTI CHE ASSUMIAMO E I SENTIMENTI CHE PROVIAMO IN OGNI DIMENSIONE DELLA NOSTRA ESISTENZA, COMPRESA LA SESSUALITA’.

✅- AVREMO CARO OGNI NOSTRO ASPETTO: LA PERSONALITA’, L’ASPETTO FISICO, LE OPINIONI E I VALORI, IL CORPO, GLI INTERESSI E LE NOSTRE DOTI. PIUTTOSTO CHE CERCARE UNA RELAZIONE IN CUI TROVARE CONFERMA DI QUANTO VALIAMO, SAREMO NOI STESSE AD APPREZZARCI DA SOLE.

✅- LA NOSTRA AUTOSTIMA SARA’ SUFFICIENTEMENTE GRANDE DA PERMETTERCI DI GODERE DELLA COMPAGNIA DI ALTRE PERSONE, SOPRATTUTTO UOMINI, CHE STANNO BENE COSI’ COME SONO. NON AVREMO BISOGNO DI SENTIRCI NECESSARIE PER ESSERE SICURE DEL NOSTRO VALORE.

✅ – SAREMO APERTE E FIDUCIOSE CON LE PERSONE CHE SE LO MERITANO. NON AVREMO PAURA DI APPROFONDIRE I NOSTRI RAPPORTI PERSONALI MA, ALLO STESSO TEMPO, NON CI ESPORREMO ALLO SFRUTTAMENTO DI CHI NON SI PREOCCUPA DEL NOSTRO BENESSERE PSICOFISICO.

✅- IMPAREREMO A DOMANDARCI: “QUESTA RELAZIONE FA AL CASO MIO? MI PERMETTE DI ESPRIMERE TUTTE LE MIE POTENZIALITA’?”

✅- QUANDO UNA RELAZIONE E’ DISTRUTTIVA, CE NE LIBEREREMO SENZA CADERE IN UNA DEPRESSIONE DEBILITANTE. AVREMO UNA CERCHIA DI AMICI E SANI INTERESSI CHE CI AIUTERANNO A SUPERARE LA CRISI.

✅- LA NOSTRA SERENITA’ SARA’ LA NOSTRA PRIORITA’ ASSOLUTA. TUTTE LE SOFFERENZE, I DRAMMI E IL CAOS DEL PASSATO PERDERANNO IL LORO FASCINO. PROTEGGEREMO NOI STESSE, LA NOSTRA SALUTE E IL NOSTRO BENESSERE.

✅- TERREMO A MENTE CHE UNA RELAZIONE PER FUNZIONARE DEVE AVVENIRE TRA PARTNER CHE DIVIDANO VALORI, INTERESSI, E OBIETTIVI SIMILI, E CHE SAPPIANO INSTAURARE UN RAPPORTO DI VERA INTIMITA’. E NON DIMENTICHEREMO MAI CHE CI MERITIAMO QUANTO DI MEGLIO LA VITA ABBIA DA OFFRIRCI.

Questi 10 proponimenti sono stati elaborati dalla psicologa Norwood che è stata la prima a parlare direttamente di dipendenza affettiva.
Come tutti i proponimenti sono facili a dirsi ma difficili a farsi. Ciò non toglie che bisogna comunque tentare a metterli in atto con determinazione e costanza.
In caso di forte difficoltà può essere di supporto una psicoterapia mirata a perseguirli.

Dottor Roberto Cavaliere Psicologo e Psicoterapeuta con studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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Il Romanzo “Un Amore” per descrivere la mancanza di reciprocità nei sentimenti

«E tu cos’eri per lei?»
«Io le ho voluto bene sul serio.»
«Bene sul serio? Semplicemente te ne eri ammalato, ne avevi bisogno, hai fatto di tutto per averla, in modo bestiale ma l’hai fatto. Ma la consideravi una disgrazia, è vero o no che la consideravi una disgrazia?»
«Era, una disgrazia.»
«E questo lo chiami amore?».

Il romanzo “Un Amore” di Dino Buzzati narra l’amore di Tonino Dorigo – un uomo intelligente, di mezza età e di buona estrazione sociale – per la Laide, una ragazza molto più giovane di lui. La Laide è una prostituta, e Dorigo, a furia di frequentarla, finisce per innamorarsene. Dorigo può possederla ogni volta che vuole per sole ventimila lire, e per questo semplice fatto si fa l’idea che la ragazza debba affezionarsi a lui. In fondo, è un uomo istruito, pulito, benestante, il tipo d’uomo che può dare sicurezza a una ragazza giovane e inesperta come lei. E il fatto di avere dei rapporti sessuali con lei gli fa credere che tra di loro debba necessariamente nascere e svilupparsi un sentimento di qualche natura. Ma Dorigo sembra dimenticare che la Laide va a letto con lui solamente per denaro.

In questa sede vengono riportati brani estratti dal libro che possono aiutare a riflettere come ci si possa ritrovare all’interno di una relazione dove la reciprocità di sentimenti non esiste.

“L’uomo sul momento non se ne accorge neanche e non sospetta ma lei sì e in quel momento stesso sale invincibile sul trono, incominciando il delizioso gioco di farlo impazzire.

Lui la amava per se stessa, per quello che rappresentava di femmina, di capriccio, di giovinezza, di genuinità popolana, di malizia, di inverecondia, di sfrontatezza, di libertà, di mistero.

Ora si accorge che, per quanto egli cerchi di ribellarsi, il pensiero di lei lo perseguita in ogni istante millimetrico della giornata, ogni cosa persona situazione lettura ricordo lo riconduce fulmineamente a lei attraverso tortuosi e maligni riferimenti.

Egli correva in direzione di lei benché sapesse che laggiù lo aspettavano soltanto nuovi affanni, umiliazioni e lacrime. Ma lui correva a perdifiato ugualmente, il piede premuto con tutta la forza sul pedale, per la paura di perdere un minuto.

Eppure anche a cinquant’anni si può essere bambini, esattamente deboli smarriti e spaventati come il bambino che si è perso nel buio della selva. L’inquietudine, la sete, la paura, lo sbigottimento,la gelosia, l’impazienza, la disperazione. L’amore! Prigioniero di un amore falso e sbagliato, il cervello non più suo, c’era entrata la Laide e lo succhiava. In ogni più recondito meandro del cervello in ogni riposta tana e sotterraneo ove lui tentava di nascondersi per avere un momento di respiro, là in fondo trovava sempre lei; che non lo guardava neppure, che non si accorge neppure di lui, che ridacchia a braccetto di un giovanotto, che balla inverecondi balli.

Alla Laide, la sua personalità artistica, quel fascino intellettuale che qualche volta faceva colpo sulle donne del suo mondo, era del tutto indifferente.

Per farsi prendere in considerazione da lei, una bella Maserati ultimo modello contava molto di più che aver costruito il Partenone.

Erano forse il momento migliore quei cinque minuti d’attesa in letto, quando la ragazza, di là, preparava convenientemente il suo corpo. L’immaginazione, con la certezza di un prossimo incontrastato esaudimento, sviluppava le più eccitanti e lussuriose ipotesi che naturalmente sarebbero state poi deluse per almeno l’ottanta per cento.”

Dott. Roberto Cavaliere

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Elaborare la Mancanza d’Amore

Il dolore più grande è non essere desiderati, renderti conto che i tuoi genitori non hanno bisogno di te quando tu hai bisogno di loro.
Quando ero bambino ho vissuto momenti in cui non volevo vedere la bruttezza, non volevo vedere di non essere voluto.
Questa mancanza di amore è entrata nei miei occhi e nella mia mente.
Non sono mai stato veramente desiderato.
L’unico motivo per cui sono diventato una star è la mia repressione.
Nulla mi avrebbe portato a questo se fossi stato “normale”.
J. Lennon –

In questa testimonianza di Lennon il dolore diventa una risorsa che lo porta al successo.
Ma purtroppo a fronte di questa storia, tantissime altre declinano in una sofferenza che ha ripercussioni per tutta la vita. In questi casi diventa necessario elaborare quell’antico dolore al fine di superarlo in tutto o in parte. Elaborazione che può essere dolorosa quanto lo stesso dolore che vuole superare. Ma meglio un “dolore che urla” che “una ferita sempre aperta”.

Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

Dott. Roberto Cavaliere

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Il Disturbo d’Ansia da Separazione

Il DISTURBO D’ ANSIA DA SEPARAZIONE è previsto dal Manuale Statistico Diagnostico dei disturbi psicologici (DSM-5)
I Criteri diagnostici sono i seguenti:

👉A. Paura o ansia eccessivi e inappropriata rispetto allo stadio di sviluppo che riguarda la separazione da coloro a cui l’individuo è attaccato, come evidenziato da tre (o più) dei seguenti criteri:
➡️1. Ricorrente ed eccessivo disagio quando si prevede o si sperimenta la separazione da casa o dalle principali figure di attaccamento.
➡️2. Persistente ed eccessiva preoccupazione riguardo alla perdita delle figure di attaccamento, o alla possibilità che accada loro qualcosa di dannoso, come malattie, ferite, catastrofi o morte.
➡️3. Persistente ed eccessiva preoccupazione riguardo al fatto che un evento imprevisto comporti separazione dalla principale figura di attaccamento (per es., perdersi, essere rapito/a, aver un incidente, ammalarsi).
➡️4. Persistente riluttanza o rifiuto di uscire di casa per andare a scuola, al lavoro o altrove per paura della separazione.
➡️5. Persistente ed eccessiva paura di, o riluttanza a, stare da soli o senza le principali figure di attaccamento a casa o in altri ambienti.
➡️6. Persistente riluttanza o rifiuto di dormire fuori casa o di andare a dormire senza avere vicino una delle principali figure di attaccamento.
➡️7. Ripetuti incubi che implicano il tema della separazione.
➡️8. Ripetute lamentele di sintomi fisici (per es., mal di testa, dolori di stomaco, nausea, vomito) quando si verifica la separazione dalle principali figure di attaccamento.

👉B. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti, con una durata di almeno 4 settimane nei bambini e adolescenti, e tipicamente 6 mesi o più negli adulti.

👉C. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

👉D. Il disturbo non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale.

Provate a verificare se presentate almeno 3 dei sintomi del punto A. In caso affermativo potrebbe essere utile approfondire la vostra ansia da separazione

Dott. Roberto Cavaliere

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IL POSSIBILE PENTIMENTO DEL NARCISISTA

Non sono sempre stato buono con lei, anzi, di solito ero un figlio di puttana. La amavo tanto e non sapevo cosa fare. Invece di darle ciò che sentivo, di colmarla di quell’amore aspro, me lo inghiottivo. E’ una cosa che non riesco ancora a capire: il suo amore mi arrivava senza problemi, il mio invece non fluiva verso di lei. Credo che il suo amore reprimesse il mio. Lei e il suo amore formavano una sostanza densa in cui il mio amore e io rimanevamo impantanati, allora diventavo una furia e lei non riusciva a capirlo. L’ho trattata male molte volte perché ero disperato ma l’amavo più della mia stessa vita e quando se n’è andata la mia vita si è spenta.
Quando ho saputo che l’avevo perduta per sempre sono impazzito. Prima che sia trascorso un secondo sarai morto centomila volte, dice un versetto del Corano e io ho dovuto viverlo. Non aveva smesso di amarmi ma il suo amore era malato e non sopportava la mia presenza. Ho visto tutto il dolore nei suoi occhi, tutti i miei tradimenti e le mie bugie, io ero la persona che si frapponeva tra lei e me, il rivale impossibile. Allora, quando ormai era troppo tardi, il mio amore è esploso, il suo amore malato non opponeva resistenza e il mio è andato dritto verso di lei ma lei ormai mi aveva chiuso le porte. E ho dovuto tenermi il mio amore e ci sono state gocce di sangue nel mio silenzio. Lei si è allontanata e io sono entrato nella cella frigorifera, il locale meno accogliente di tutti i manicomi, e non ne sono ancora uscito.
Efraim Medina Reyes
Nel significativo brano riportato sono delineate le possibili riflessioni di un “narcisista pentito” di aver perso la persona amata. Purtroppo questo “pentimento” è una possibilità remota perchè richiederebbe un grado di consapevolezza da parte della personalità narcisista che raramente è presente. Ma la “speranza” che ciò possa avvenire può aiutare nel processo di distacco dalla personalità narcisista, e potrebbe anche avvenire il “miracolo” che quest’ultima possa guarire dal narcisismo.

Dott. Roberto Cavaliere

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GLI “INGANNATORI” NELLE RELAZIONI

In tutti i grandi ingannatori è degno di nota un fenomeno al quale essi devono il loro potere.
All’atto dell’inganno vero e proprio, fra tutti i preparativi, come l’orrendo nella voce, nell’espressione e nei gesti, in mezzo all’efficace messa in scena, sopravviene in loro la fede in se stessi:
è questo che poi parla così miracolosamente e convincentemente a coloro che stanno intorno.
I fondatori di religioni differiscono da questi grandi ingannatori per il fatto di non uscire da questo staro di inganno di sé medesimi: eppure essi hanno molto raramente momenti di lucidità, in cui il dubbio li sopraffà; ma di solito si consolano attribuendo questi momenti di lucidità al maligno avversario. Deve esserci inganno di se stessi, perché questi e quelli sortiscano effetti grandiosi. Giacché gli uomini credono alla verità di tutto ciò che viene manifestamente creduto con forza.
Nietzsche .
In questo brano del filosofo Nietschze viene sottolineato uno degli aspetti di forza dell’ingannatore: la forza e la convizione con cui credono in quello che dicono e lo manifestano agli altri. Infatti spesso l’ingannatore è convinto lui stesso delle sue ingannevoli ragioni e questo dà forza al convincimento altrui.
E’ uno dei meccanismi alla base delle tecniche di vendita: se vuoi vendere qualcosa ci devi credere o almeno devi far finta che tu stesso per primo ci credi.
Ingannare se stessi per prima per poter ingannare l’altro.
Si crede sempre a quello che viene comunicato con forza e determinazione.
Alle eprsonalità narcisistiche cio riesce bene ed in maniera naturale.
Cercare sempre riscontri oggettivi e mai fidarsi solo delle parole per quanto convincenti possano essere.

Dott. Roberto Cavaliere

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LASCIAR ANDARE VIA

Perché se ti dice ti amo ma non lo senti, non c’è niente che tu possa fare.
Non puoi convincerlo, non puoi cambiarlo,
non puoi odiarlo.
Non puoi fare niente.
Devi solo lasciar perdere.
E’ sempre la stessa storia: le parole non bastano.
Non colpevolizzarlo, non offenderlo.
Magari ti ama davvero, ma non sa come fare, non sa cosa fare, non sa come amare.
Non vuole che tu lo aspetti, vuole che tu lo capisca.
E che tu vada via.
Vai via, non dipendere da nessuno,
nemmeno da chi ami così tanto.
Vai via, lascia un buon ricordo, il ricordo di qualcuno che sa andare avanti, sempre, sempre, sempre.
Non volere tutto e subito.
Non accontentarti di qualcosa in meno di “tutto”, però.
Chi ama ha pazienza, è vero, ma a volte la pazienza non è quello che serve.
A volte serve il coraggio di dire basta, con dolcezza, ma basta.
In questo brano della scrittrice Susanna Casciano viene descritto, eloquentemente, il “lasciare andare” pur in presenza di un profondo sentimento.
Ma non è facile “lasciare andare” perché il sentimento profondo che si prova oppone una dura resistenza. Occorre effettuare un percorso interiore profondo quanto il sentimento stesso e, soprattutto, bisogna volerlo veramente.

Dott. Roberto Cavaliere

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