IL NARCISIMO COVERT

Il NARCISIMO COVERT, o “narcisismo vulnerabile”, è una forma più nascosta e introversa di narcisismo rispetto a quella più esplicita e dominante del narcisismo overt. In questo caso, il narcisista covert non cerca attenzioni in modo aggressivo e appariscente, ma può manifestare tratti altrettanto dannosi in modo più sottile, manipolativo e passivo-aggressivo. Capire questa personalità può essere complesso, in quanto il narcisista covert tende a nascondere i suoi tratti, rendendo più difficile riconoscere il suo comportamento disfunzionale.

✅Caratteristiche del narcisista covert

1. Sensibilità estrema e risentimento: hanno una scarsa tolleranza alle critiche e percepiscono spesso un senso di vittimismo, interpretando gli eventi come ingiusti nei loro confronti.

2. Invidia e senso di ingiustizia: tendono a provare invidia nei confronti degli altri ma la nascondono, celandola dietro atteggiamenti di falsa modestia o passivo-aggressività.

3. Bisogno di approvazione: il narcisista covert ricerca segretamente approvazione e conferme, anche se lo fa in modo più sottile rispetto al narcisista overt.

4. Autosvalutazione e manipolazione emotiva: spesso si presenta come vulnerabile o bisognoso, suscitando così un senso di colpa o di responsabilità negli altri.

5. Colpevolizzazione altrui e atteggiamento difensivo: proietta frequentemente la colpa sugli altri per evitare di affrontare le proprie carenze o errori.

6. Passivo-aggressività: può evitare conflitti diretti, esprimendo la propria rabbia in modo indiretto, attraverso il silenzio, la procrastinazione o il sarcasmo.

✅Strategie per gestire una relazione con un narcisista covert

1. Mantenere i confini: stabilire confini chiari e mantenerli è essenziale. Il narcisista covert può cercare di manipolare questi limiti per ottenere attenzioni o sostegno, quindi è importante definire cosa è accettabile e cosa non lo è, e rimanere fermi.

2. Evitare di cadere nel senso di colpa: il narcisista covert può utilizzare tattiche di colpevolizzazione per indurre il partner a fare ciò che desidera. È importante riconoscere questa manipolazione e imparare a non interiorizzare il senso di colpa.

3. Mantenere la calma e non reagire eccessivamente: evitare di rispondere emotivamente alla manipolazione o alla passivo-aggressività può ridurre l’effetto delle loro tattiche. Questo significa rispondere in modo calmo e distaccato, senza cedere alle provocazioni.

4. Fornire feedback con tatto: invece di affrontare il comportamento in modo diretto, che potrebbe portarli a reagire difensivamente, dare un feedback pacato e descrittivo può essere più efficace. Ad esempio, evitare critiche dirette e usare frasi come “Mi sono sentito/a… quando…”.

5. Prendersi cura del proprio benessere emotivo: mantenere una solida rete di supporto e attività che diano gioia e soddisfazione al di fuori della relazione è cruciale. Il narcisista covert può assorbire molta energia emotiva, quindi è importante mantenere una base emotiva solida.

6. Considerare l’aiuto di un professionista: in caso di difficoltà prolungate o di manipolazioni pesanti, potrebbe essere utile rivolgersi a un terapeuta per ottenere supporto e sviluppare strategie di gestione più specifiche.

7. Valutare la relazione in prospettiva: poiché cambiare un narcisista, covert o overt, è difficile e richiede una volontà di miglioramento da parte loro, è importante riflettere su quanto la relazione sia sana e se risponda ai propri bisogni a lungo termine.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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IL ‘PERICOLO DI DEIANIRA’: I RISCHI DI CHI AMA TROPPO

Il “Pericolo di Deianira” è una metafora che deriva dalla mitologia greca e si riferisce alla dinamica delle relazioni in cui l’amore o il desiderio di protezione diventano distruttivi a causa della gelosia o del bisogno di controllo.

✅Origine mitologica
Deianira era la moglie dell’eroe Ercole. Secondo il mito, temendo di perderlo a causa dell’infedeltà, Deianira usò un presunto filtro d’amore donatole dal centauro Nesso, che si rivelò essere un veleno letale. Applicò questo filtro su una tunica di Ercole, convinta di rafforzare il loro legame. Tuttavia, il veleno provocò la morte di Ercole, trasformando un gesto apparentemente motivato dall’amore in un atto distruttivo.

✅Risvolti psicologici nelle relazioni
Il Pericolo di Deianira è spesso associato a dinamiche tossiche nelle relazioni umane, in cui il desiderio di “possedere” o “mantenere” l’altro può portare a comportamenti distruttivi o auto-sabotanti.
Ecco alcune manifestazioni psicologiche:

1. Paura dell’abbandono
La paura di essere abbandonati o traditi può portare una persona a controllare o manipolare il partner, credendo che tali azioni garantiscano la sicurezza della relazione. In realtà, ciò erode la fiducia reciproca.

2. Gelosia patologica
La gelosia eccessiva, derivata dall’insicurezza, può trasformarsi in un comportamento ossessivo e possessivo, creando conflitti e sofferenza.

3. Auto-sabotaggio emotivo
Chi teme di perdere il partner può inconsciamente mettere in atto azioni che danneggiano il rapporto, proprio come Deianira, nella convinzione di “proteggere” o “mantenere” l’amore.

4. Manipolazione emotiva
Gesti motivati dall’amore possono sfociare in controllo o violenza psicologica, mascherati da buone intenzioni. Questo si verifica quando una persona cerca di garantire la propria sicurezza emotiva a scapito della libertà del partner.

✅Come affrontare il “Pericolo di Deianira”?
Per evitare di cadere in questa dinamica, è importante:

➡️Coltivare fiducia e autonomia: Riconoscere che il controllo non può garantire la sicurezza della relazione. La fiducia reciproca e il rispetto delle libertà individuali sono fondamentali.

➡️Lavorare sull’insicurezza personale: Molte delle paure che alimentano il “Pericolo di Deianira” nascono da ferite emotive o esperienze passate.

➡️Comunicare apertamente: Esprimere dubbi e paure in modo trasparente, senza ricorrere alla manipolazione.

➡️Imparare a lasciare andare: Accettare che l’amore autentico implica libertà, e non si può forzare l’affetto o la fedeltà.

Questa metafora è un invito a riflettere sull’equilibrio tra amore, libertà e rispetto nelle relazioni.

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L’ Effetto Zeigarnik nelle Relazioni

L’effetto Zeigarnik è un fenomeno psicologico che descrive la tendenza delle persone a ricordare meglio le attività non completate rispetto a quelle che sono state completate. Questo effetto prende il nome dalla psicologa russa Bluma Zeigarnik, che lo scoprì negli anni ’20.

Durante uno studio, Zeigarnik osservò che i camerieri di un ristorante ricordavano meglio gli ordini che non erano stati ancora saldati rispetto a quelli già pagati. Questo portò a una serie di esperimenti che dimostrarono che la mente tende a mantenere vive le informazioni riguardanti i compiti incompiuti o interrotti, perché c’è una spinta interna a portarli a termine.

L’effetto Zeigarnik è utilizzato per spiegare molti fenomeni, come la tendenza a sentirsi inquieti o preoccupati quando lasciamo incompleti certi compiti o perché continuiamo a pensare a qualcosa di non risolto.

✅L’effetto Zeigarnik può essere applicato anche alle relazioni interpersonali, creando un impatto significativo sul modo in cui le persone ricordano e vivono le esperienze non concluse o non risolte nelle loro interazioni.

In questo contesto, si riferisce alla tendenza delle persone a pensare e a rimanere emotivamente coinvolte in relazioni che non si sono concluse in modo chiaro o soddisfacente. Alcuni esempi includono:

➡️1. Relazioni interrotte bruscamente: Quando una relazione finisce in modo improvviso, senza spiegazioni o senza una chiusura emotiva, le persone possono rimanere bloccate nel pensiero costante di “cosa sarebbe potuto accadere”, ricordando dettagli ed episodi con maggiore intensità rispetto a una relazione conclusa in modo naturale.

➡️2. Amori non corrisposti o non realizzati: Un amore che non ha mai avuto la possibilità di svilupparsi pienamente (ad esempio, una cotta mai dichiarata o una relazione che non ha mai avuto una reale possibilità) può rimanere radicato nella mente proprio perché manca una conclusione definitiva. Questo porta a una maggiore idealizzazione e ricordo della persona o della situazione.

➡️3. Discussioni o conflitti non risolti: Se una coppia ha una discussione o un conflitto che non viene chiarito, entrambe le parti tendono a pensarci di più rispetto a conflitti risolti. L’assenza di chiusura psicologica e emotiva può lasciare un senso di incompiutezza e generare rimurginazioni continue.

➡️4. Ghosting: Il fenomeno del ghosting (quando una persona scompare improvvisamente da una relazione senza dare spiegazioni) amplifica l’effetto Zeigarnik. La parte abbandonata tende a rimanere ancorata alla relazione proprio perché manca una chiusura, facendo domande senza risposte.

In generale, l’effetto Zeigarnik spiega perché le situazioni emotivamente incompiute possono generare un maggior coinvolgimento psicologico. Le persone restano più focalizzate su ciò che non è risolto, creando una spinta interiore che le porta a cercare risposte o chiusura.

✅Superare l’effetto Zeigarnik, specialmente nelle situazioni di incompiutezza emotiva o mentale, richiede consapevolezza e alcune strategie per affrontare il senso di incompletezza. Ecco alcuni passi che possono aiutare:

➡️1. Chiusura consapevole (closure)
La mancanza di chiusura è il fulcro dell’effetto Zeigarnik. È importante cercare di ottenere una sorta di risoluzione interna, anche quando quella esterna non è possibile (ad esempio, in caso di ghosting o relazioni interrotte bruscamente). Ciò può includere:
– Scrivere una lettera (anche se non viene mai inviata) per esprimere pensieri ed emozioni non detti.
– Parlare della situazione con qualcuno di fidato, cercando di elaborare e comprendere l’esperienza.
– Prendere decisioni personali, anche senza una chiusura da parte dell’altra persona, accettando che non tutte le situazioni avranno risposte definitive.

➡️2. Accettare l’incertezza
Molte persone si aggrappano a eventi non conclusi perché sentono il bisogno di ottenere delle risposte. Tuttavia, accettare che l’incertezza è parte della vita è essenziale per superare l’effetto Zeigarnik. Lavorare sull’accettazione implica:
– Praticare la mindfulness o tecniche di meditazione per imparare a lasciare andare i pensieri ossessivi.
– Sviluppare una mentalità di apertura, accettando che non tutto si può controllare o capire.

➡️3. Dare un nuovo significato
Rielaborare le esperienze incomplete in modo positivo o costruttivo può aiutare a superarle. Chiediti:
– Cosa ho imparato da questa esperienza?
– Come posso crescere o diventare più forte grazie a questo?
Dare un nuovo significato a situazioni non risolte può ridurre l’impatto emotivo e permettere di andare avanti con maggiore serenità.

➡️4. Spezzare il circolo della ruminazione
Continuare a rimuginare su un evento incompiuto è una delle manifestazioni più comuni dell’effetto Zeigarnik. Per ridurre la ruminazione:
– Imposta dei limiti di tempo per pensarci: ad esempio, concediti 10 minuti al giorno per riflettere sull’evento, poi focalizzati su altro.
– Usa tecniche di distrazione positiva: attività fisica, hobby, lettura, uscite sociali che distolgano l’attenzione dai pensieri ossessivi.
– Sfida attivamente i pensieri ripetitivi con self-talk positivo, dicendoti che è inutile continuare a rimuginare.

➡️5. Prendersi cura di sé
Quando ci si sente bloccati su eventi incompiuti, è fondamentale investire tempo nel proprio benessere fisico ed emotivo:
– Coltiva abitudini sane come dormire a sufficienza, fare esercizio fisico e mangiare bene.
– Crea una rete di supporto sociale, parlando con amici o professionisti (come un terapeuta) per elaborare i sentimenti.

➡️6. Azione risolutiva
Se la situazione è ancora risolvibile, prendi iniziative pratiche per concludere ciò che è rimasto in sospeso. Se un progetto o un compito incompiuto ti tormenta, prova a:
– Pianificare piccoli passi per completarlo, creando obiettivi specifici e gestibili.
– Concludere i dettagli non risolti in una relazione, se possibile, attraverso una conversazione onesta.

Superare l’effetto Zeigarnik richiede un lavoro di accettazione e risoluzione interiore, ma con le giuste strategie è possibile liberarsi del peso emotivo di ciò che resta incompiuto.

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TIPOLOGIE DI DIPENDENTI AFFETTIVI

TIPOLOGIE DI DIPENDENTI AFFETTIVI
La dipendenza affettiva è una condizione psicologica in cui una persona sviluppa un legame emotivo eccessivo e disfunzionale verso un’altra, spesso caratterizzato da insicurezza, bisogno di approvazione e timore dell’abbandono. Questa forma di dipendenza può manifestarsi in diverse modalità, a seconda delle dinamiche della relazione e delle caratteristiche individuali.

✅Ecco alcune tipologie di dipendenti affettivi:

➡️1. Il dipendente affettivo sottomesso:
– Questa persona tende a mettere i bisogni e i desideri del partner sopra i propri, arrivando a sacrificarsi pur di mantenere la relazione. Spesso accetta situazioni di sofferenza o abuso per paura di essere abbandonato.
– Comportamenti tipici: accontentare sempre l’altro, accettare anche situazioni umilianti o ingiuste, non esprimere i propri bisogni.

➡️2. Il dipendente affettivo controllante:
– Qui il dipendente affettivo cerca di avere il controllo completo sulla relazione e sul partner. Il desiderio di controllo deriva dall’ansia di perdere l’altro, ed è spesso espresso tramite gelosia eccessiva o possessività.
– Comportamenti tipici: monitorare le azioni del partner, esprimere gelosia immotivata, richiedere continue rassicurazioni.

➡️3. Il dipendente affettivo svalutante:
– Questo tipo di dipendente affettivo alterna momenti di forte bisogno emotivo a momenti in cui svaluta e critica il partner. Il meccanismo di svalutazione serve per mascherare una profonda paura dell’abbandono, cercando di mantenere una posizione di potere nella relazione.
– Comportamenti tipici: critiche costanti, svalutazione dell’altro, alternanza tra vicinanza e distanza emotiva.

➡️4. Il dipendente affettivo evitante:
– In questa dinamica, la persona è molto bisognosa di affetto, ma allo stesso tempo teme l’intimità e la vicinanza emotiva. Di conseguenza, entra in relazioni ma si ritira non appena si avvicina troppo o teme di essere ferita.
– Comportamenti tipici: allontanarsi emotivamente quando la relazione diventa troppo seria, sabotare la relazione per evitare un possibile abbandono.

➡️5. Il dipendente affettivo ansioso:
– Questa tipologia è caratterizzata da un’ansia costante di non essere abbastanza amato o di perdere il partner. Il dipendente ansioso ha bisogno di continue rassicurazioni e può diventare molto appiccicoso o bisognoso.
– Comportamenti tipici: richieste continue di attenzione, timore eccessivo di essere lasciato, attaccamento esagerato.

➡️6. Il dipendente affettivo idealizzante:
– Questa persona tende a idealizzare il partner, vedendolo come perfetto e ignorando i suoi difetti. La relazione è percepita come indispensabile per il proprio benessere, e il dipendente affettivo può ignorare segni di incompatibilità o mancanza di reciprocità.
– Comportamenti tipici: cecità verso i difetti dell’altro, dipendenza dall’idea di una “relazione perfetta”, difficoltà a vedere la realtà della relazione.

➡️7. Il dipendente affettivo compulsivo:
– Questa tipologia vive una sorta di “ossessione” verso il partner, cercando costantemente la sua attenzione e approvazione. Spesso il dipendente compulsivo mette la relazione al centro della propria vita, sacrificando altre sfere personali come lavoro, amicizie e hobby.
– Comportamenti tipici: comportamenti ossessivi, monitoraggio continuo, perdita di interesse per altri aspetti della vita.

Queste tipologie non sono mutualmente esclusive, e una persona può mostrare caratteristiche di più di una di esse nel corso della vita o in diverse relazioni. La dipendenza affettiva, in ogni sua forma, può causare sofferenza e impedire lo sviluppo di relazioni sane e paritarie. Per uscirne, spesso è utile intraprendere un percorso di terapia psicologica.

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Interazione e Comprensione del Partner nelle Relazioni

” Bisognerebbe amare, amare follemente, senza vedere ciò che si ama.
Perché vedere è comprendere, e comprendere è disprezzare.”

➡️Il brano di Guy de Maupassant riflette una visione cinica e disincantata dell’amore. Egli suggerisce che l’amore ideale è quello cieco, privo di una comprensione razionale della persona amata. Secondo Maupassant, l’amore vero dovrebbe essere guidato dall’impulso e dalla passione, senza essere influenzato dalla conoscenza razionale dell’altro.
La frase “vedere è comprendere, e comprendere è disprezzare” suggerisce che una volta che si conosce veramente qualcuno, con tutte le sue imperfezioni e difetti, diventa difficile continuare ad amarlo con la stessa intensità. Maupassant quindi sembra suggerire che l’amore basato sulla pura idealizzazione è più forte e duraturo rispetto a quello che si fonda sulla conoscenza reale e approfondita dell’altro, poiché la comprensione porta inevitabilmente alla disillusione.

➡️Ritengo che sia impossibile perdurare nell’ idealizzazione e prima o poi la reale conoscenza dell’ altro avviene e dà li può partire un amore maturo fatto di comprensione ed accettazione.

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Test Psicologico sulla Dipendenza Affettiva

La dipendenza affettiva è una condizione psicologica in cui una persona diventa eccessivamente dipendente dal partner o da altre persone per soddisfare i propri bisogni emotivi. Per valutare se si potrebbe essere affetti da dipendenza affettiva, è possibile rispondere ad alcune domande di autovalutazione. Questo test non sostituisce una diagnosi professionale, ma può aiutare a riflettere sul proprio comportamento nelle relazioni.

✅Test di Autovalutazione sulla Dipendenza Affettiva

➡️Per ogni domanda, rispondi con “Sì” o “No”:

1. Hai difficoltà a stare da solo senza un partner?
2. Ti senti ansioso o insicuro quando il tuo partner è lontano o non risponde immediatamente ai tuoi messaggi?
3. Metti spesso i bisogni e i desideri del tuo partner prima dei tuoi, anche a discapito del tuo benessere?
4. Ti senti incompleto o vuoto quando non sei in una relazione?
5. Hai paura che il tuo partner ti lasci o ti abbandoni, anche quando non ci sono segni concreti che ciò potrebbe accadere?
6. Tendi a idealizzare il tuo partner, vedendolo come perfetto e indispensabile?
7. Hai difficoltà a prendere decisioni o a fare scelte senza l’approvazione o il sostegno del tuo partner?
8. Ti capita di sopportare comportamenti inaccettabili o dannosi da parte del partner per paura di rimanere solo?
9. Ti senti costantemente preoccupato o ossessionato dall’idea di perdere il tuo partner?
10. Sacrifichi spesso le tue amicizie, hobby o interessi personali per stare con il tuo partner?
11. Ti senti insoddisfatto o infelice quando non ricevi costantemente attenzioni e affetto dal partner?
12. Tendi a rimanere in relazioni che non sono soddisfacenti per paura di essere solo?
13. Hai difficoltà a esprimere il tuo disaccordo o le tue opinioni per paura di creare conflitti o di essere abbandonato?
14. Ti senti spesso geloso o possessivo nei confronti del tuo partner, anche senza motivo?
15. Hai la sensazione di perdere te stesso o di non avere una propria identità al di fuori della relazione?

✅Interpretazione dei Risultati

– 0-3 risposte “Sì”: È probabile che tu abbia un sano livello di indipendenza emotiva. Tuttavia, è sempre utile essere consapevoli dei propri comportamenti nelle relazioni.

– 4-7 risposte “Sì”: Potresti avere tendenze verso la dipendenza affettiva. Potrebbe essere utile riflettere su come ti relazioni con gli altri e considerare di lavorare sulla tua autonomia emotiva.

– 8-11 risposte “Sì”: È probabile che tu abbia una significativa dipendenza affettiva. Potrebbe essere utile esplorare le tue relazioni e valutare se queste dinamiche sono salutari per te. Considera di cercare supporto da un professionista della salute mentale.

– 12-15 risposte “Sì”: I segnali indicano una forte dipendenza affettiva, che potrebbe influenzare negativamente il tuo benessere e la qualità delle tue relazioni. Sarebbe importante consultare un terapeuta o uno psicologo per affrontare questa situazione.

✅Consigli

Se ritieni di avere problemi legati alla dipendenza affettiva, è importante cercare il supporto di un professionista della salute mentale. Varie tipologie di Psicoterapia  possono aiutare a sviluppare una maggiore indipendenza emotiva e a costruire relazioni più equilibrate e soddisfacenti.

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La modalità di Amare del Borderline

La modalità di amare di una persona con disturbo borderline di personalità (DBP) è spesso caratterizzata da intensità emotiva, instabilità e paura dell’abbandono. Questa combinazione può rendere le relazioni sentimentali con una persona borderline particolarmente complicate e impegnative.

✅Modalità di Amare della Personalità Borderline

1. Intensità Emotiva: Le persone con DBP spesso amano con grande intensità. Possono idealizzare il partner, vedendolo come perfetto e fonte primaria di sicurezza emotiva. Tuttavia, questa intensità può rapidamente trasformarsi in frustrazione o rabbia quando si sentono deluse o non comprese.

2. Paura dell’Abbandono: Una delle caratteristiche principali del DBP è la paura intensa di essere abbandonati. Questa paura può portare a comportamenti di attaccamento molto forti o, al contrario, a reazioni impulsive che spingono via il partner per proteggersi da un eventuale rifiuto.

3. Cicli di Idealizzazione e Svalutazione: È comune per le persone con DBP passare rapidamente dall’idealizzare il partner al svalutarlo, spesso in risposta a percezioni (a volte distorte) di rifiuto o abbandono. Questo può creare una dinamica di “montagne russe” emotive all’interno della relazione.

4. Instabilità Relazionale: Le relazioni con una persona borderline possono essere estremamente instabili, con frequenti rotture e riconciliazioni. L’altalena emotiva e l’impulsività tipiche del disturbo possono rendere difficile mantenere una relazione stabile e sana.

5. Dipendenza Emotiva: Spesso, chi soffre di DBP può diventare molto dipendente emotivamente dal partner, vedendolo come l’unica fonte di stabilità o sicurezza. Questo può portare a comportamenti di controllo o a richieste di costante rassicurazione.

✅Come il Partner Dovrebbe Interagire

Se il tuo partner ha un disturbo borderline di personalità, è importante approcciarsi alla relazione con comprensione, pazienza e una buona dose di autocura. Ecco alcuni suggerimenti:

1. Educazione e Consapevolezza: Impara quanto più possibile sul disturbo borderline per capire meglio le dinamiche e le sfide che si possono presentare nella relazione.

2. Stabilire Confini Chiari: I confini sono essenziali per proteggere il tuo benessere emotivo e mantenere una relazione sana. Stabilisci limiti chiari su cosa è accettabile e cosa non lo è in termini di comportamento e rispetto reciproco.

3. Essere Coerenti e Affidabili: La coerenza e la prevedibilità possono aiutare a ridurre l’ansia legata all’abbandono. Cerca di essere il più possibile affidabile e trasparente nelle tue azioni e nelle tue parole.

4. Non Prendere le Reazioni di Petto: Ricorda che i comportamenti impulsivi o i cambiamenti d’umore improvvisi del tuo partner spesso derivano dal disturbo e non sono un attacco personale. Cerca di non reagire in modo eccessivo e mantieni la calma.

5. Rassicurare ma con Moderazione: Fornisci rassicurazioni al tuo partner, ma cerca di farlo in modo che non rafforzi la dipendenza emotiva. Incoraggia l’autonomia e il lavoro su sé stessi.

6. Incoraggiare la Terapia: Il DBP è una condizione che richiede un trattamento professionale. Incoraggia il tuo partner a o iniziare la terapia, specialmente la terapia dialettico-comportamentale (DBT), che è particolarmente efficace per il DBP.

7. Autocura e Supporto: Prendersi cura di sé è fondamentale. Cerca supporto emotivo per te stesso, che può includere terapia individuale o gruppi di sostegno per partner di persone con DBP. È importante che tu non perda di vista i tuoi bisogni e il tuo benessere.

8. Accettare i Limiti della Relazione: Non tutte le relazioni sono destinate a durare, specialmente se i comportamenti autodistruttivi o abusivi diventano prevalenti. Accettare i propri limiti e quelli della relazione può essere cruciale per prendere decisioni difficili ma necessarie.

✅In sintesi, amare una persona con disturbo borderline di personalità può essere estremamente sfidante. La chiave è trovare un equilibrio tra supportare il partner e proteggere il proprio benessere, riconoscendo i propri limiti e, se necessario, cercando aiuto professionale.

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ASSORTATIVE MATING : ACCOPPIAMENTO ASSORTATIVO

In campo psicologico e nelle dinamiche di coppia, l’assortative mating si riferisce al fenomeno per cui le persone tendono a scegliere partner che sono simili a loro sotto vari aspetti psicologici e comportamentali. Questo può includere tratti della personalità, valori, interessi, intelligenza e persino atteggiamenti politici.

Aspetti chiave in ambito psicologico e di coppia:

✅1. Personalità: Le persone spesso scelgono partner con tratti di personalità simili, come estroversione, stabilità emotiva o apertura mentale. Questo può facilitare la comprensione reciproca e la compatibilità all’interno della relazione.

✅2. Valori e credenze: Coppie con valori simili (ad esempio, riguardo alla religione, alla famiglia o alla carriera) tendono a sperimentare meno conflitti su questioni fondamentali e a costruire una vita più armoniosa insieme.

✅3. Intelligenza e livello di istruzione: C’è una tendenza significativa a formare coppie in cui entrambi i partner hanno livelli simili di intelligenza o istruzione. Questo può portare a una maggiore comprensione reciproca e a una migliore comunicazione all’interno della relazione.

✅4. Stile di attaccamento: Anche lo stile di attaccamento, che si riferisce a come le persone si relazionano nelle loro relazioni affettive, può influenzare l’accoppiamento assortativo. Persone con stili di attaccamento simili possono trovarsi più compatibili.

✅5. Benessere psicologico: Le coppie che condividono un simile livello di benessere psicologico o di salute mentale possono trovare più facile sostenersi a vicenda in modo equilibrato, riducendo lo stress e i conflitti.

L’assortative mating in questo contesto è importante perché influenza non solo la scelta del partner, ma anche la qualità e la durata delle relazioni. Le coppie formate da individui con caratteristiche psicologiche simili tendono ad avere relazioni più stabili e soddisfacenti, poiché la somiglianza facilita la comunicazione e riduce i conflitti.

✅Professionalmente ho avuto modo di riscontrare l’assortative mating anche in campo clinico quando ci si sceglie tra aspetti disfunzionali di personalità simili. In questo campo clinico tale fenomeno può accentuare aspetti disfunzionali individuali e di coppia.

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FILOFOBIA: PAURA DI AMARE

LA FILOFOBIA: LA PAURA DI AMARE
La filofobia è una condizione psicologica caratterizzata da una paura intensa e irrazionale di innamorarsi o di entrare in una relazione romantica. Questo termine deriva dalle parole greche “philo” (amore) e “phobos” (paura). Le persone che soffrono di filofobia possono provare ansia e disagio quando si trovano di fronte alla possibilità di sviluppare sentimenti romantici per qualcun altro o quando qualcun altro manifesta interesse romantico nei loro confronti.

✅I sintomi della filofobia possono variare in intensità e possono includere:

1. **Sintomi Emotivi**:
– Ansia intensa alla prospettiva di innamorarsi o di essere amati
– Panico o paura irrazionale legata all’intimità emotiva
– Depressione o tristezza dovuta all’isolamento emotivo

2. **Sintomi Fisici**:
– Battito cardiaco accelerato
– Sudorazione eccessiva
– Tremori o scosse
– Nausea o disturbi gastrointestinali
– Difficoltà respiratorie

3. **Sintomi Comportamentali**:
– Evitamento di situazioni sociali in cui potrebbe svilupparsi una relazione romantica
– Interruzione improvvisa di relazioni potenzialmente romantiche
– Autoreclusione emotiva, evitando di condividere sentimenti e pensieri personali
– Procrastinazione nel prendere decisioni riguardanti le relazioni

✅Le cause della filofobia possono essere molteplici e includere:

1. **Esperienze Traumatiche**: Eventi passati dolorosi, come una relazione fallita o un’esperienza di tradimento, possono contribuire allo sviluppo della filofobia.

2. **Problemi di Attaccamento**: Un attaccamento insicuro durante l’infanzia o difficoltà nelle relazioni con i genitori possono influenzare negativamente la capacità di formare relazioni intime in età adulta.

3. **Paura del Rifiuto**: Una forte paura di essere rifiutati o di non essere amati può portare a evitare completamente le relazioni romantiche.

4. **Perfezionismo**: Aspettative irrealistiche su se stessi o sugli altri possono impedire lo sviluppo di relazioni romantiche, temendo di non essere all’altezza.

5. **Fattori Culturali e Sociali**: Norme culturali e sociali che sminuiscono l’importanza delle relazioni romantiche o che promuovono l’indipendenza estrema possono influenzare la filofobia.

✅Trattamento della Filofobia

Affrontare la filofobia può essere impegnativo, ma con il giusto supporto e trattamento, è possibile superare questa paura. Le strategie di trattamento includono:

1. **Terapia Cognitivo-Comportamentale che può aiutare a identificare e modificare i pensieri disfunzionali che contribuiscono alla paura delle relazioni romantiche.

2. **Terapia di Esposizione**: L’esposizione graduale alle situazioni temute in un ambiente controllato può aiutare a desensibilizzare la persona alla paura di innamorarsi.

3. **Terapia Psicodinamica**: Questa forma di terapia esplora i conflitti inconsci e le esperienze passate che possono contribuire alla filofobia, aiutando la persona a comprendere e risolvere questi problemi.

4. **Terapia di Supporto**: Un consulente o un terapeuta può fornire supporto emotivo e aiutare a sviluppare strategie di coping per affrontare la paura delle relazioni romantiche.

5. **Tecniche di Mindfulness e Rilassamento**: Pratiche come la meditazione mindfulness e la respirazione profonda possono aiutare a ridurre l’ansia e a promuovere una maggiore consapevolezza del momento presente.

✅Conclusione

La filofobia è una condizione complessa che può avere un impatto significativo sulla capacità di formare e mantenere relazioni romantiche. Tuttavia, con il trattamento appropriato, le persone possono imparare a gestire e superare questa paura, migliorando la loro qualità di vita e la capacità di instaurare relazioni intime e significative.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

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SENSO DI COLPA INDOTTO E NARCISISMO

Il senso di colpa è un’emozione passeggera, lieve o intensa causata dalla sensazione di aver compiuto o pensato un’azione, direttamente o indirettamente, percepita come sbagliata.

La ruminazione può complicare questa emozione e tenerla in vita per molto tempo. Molto spesso chi tende a ruminare soffre di senso di colpa cronico ed è totalmente preso da questo sentimento, da far sì che influisca sulla propria vita sociale e relazionale.

Ma il senso di colpa non viene solo da noi stessi, spesso può essere indotto anche dalle persone che ci sono vicine.
Questo è il caso di una relazione di qualsiasi tipo con una persona con disturbo narcisistico. Questo tipo di persone cercano spesso di sovrastare l’altro nella relazione e per fare ciò tendono anche ad utilizzare strumenti manipolativi, come il senso di colpa.
Questa sensazione, che ci viene indotta dal narcisista, è un falso senso di colpa perché nasce da errori che non abbiamo commesso.

Dottor Leandro Cavaliere Psicologo (Laureato in Neuroscienze) iscrizione OPRC 9704

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