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FASI DI ELABORAZIONE DEL LUTTO

Elisabeth Kübler-Ross  è stata una psichiatra svizzera che nel 1970 ha elaborato un suo “modello a cinque che permette di capire le dinamiche mentali più comuni della persona cui si è diagnosticata una malattia terminale. Gli psicoterapeuti lo hanno trovato valido anche quando si debba elaborare un lutto affettivo o ideologico.

Essendo questo un modello a fasi e non a stadi, le fasi possono alternarsi e ripresentarsi più volte, con varia intensità e senza un ordine preciso: le emozioni non seguono regole ma, come si manifestano, così svaniscono, magari miste e sovrapposte.

  1. Negazione/rifiuto: “Ma è sicuro, dottore, che le analisi siano esatte?”, “Non è possibile, si sbaglia!”, “Non ci posso credere” sono le parole più frequenti davanti alla diagnosi di una patologia grave e spesso anche mortale. In questa fase, il paziente usa come meccanismo di difesa il rigetto dell’esame di realtà, e ritiene impossibile avere quella malattia. Il rifiuto psicotico della verità sul suo stato di salute può essere utile al malato per proteggerlo dall’eccessiva ansia di morte e per prendersi il tempo necessario a organizzarsi, ma, con il progredire della malattia, tale difesa diventa sempre più debole, a meno che non s’irrigidisca toccando livelli ancor più psicopatologici.
  2. Rabbia: incominciano a manifestarsi emozioni forti quali rabbia, paura e disperazione, che esplodono in tutte le direzioni, investendo i familiari, il personale ospedaliero, persino Dio, e che sono espresse con domande tipiche come “Perché proprio a me?”. È una fase molto delicata dell’iter psicologico e relazionale del paziente, e rappresenta un momento critico che può essere il momento di massima richiesta di aiuto, ma anche il momento del rifiuto, della chiusura e del ritiro in sé.
  3. Contrattazione/patteggiamento: la persona comincia a verificare cosa può fare e in quali progetti può investire la speranza, cominciando una specie di negoziato che, a seconda dei valori personali, si può instaurare con parenti e amici, o con figure religiose. “Se prendo le medicine, crede che potrò…”, “Se guarisco, poi farò…”. Con questo, la persona riprende il controllo della sua vita e cerca di riparare il riparabile.
  4. Depressione: il paziente comincia a prendere consapevolezza delle perdite che sta subendo o sta per subire. Questa fase, che di solito si manifesta quando la malattia progredisce e il livello di sofferenza aumenta, viene distinta in due tipi di depressione: una reattiva e una preparatoria. Quella reattiva è conseguente alla presa di coscienza di quanti alcuni aspetti della propria identità, della propria immagine corporea, del proprio potere decisionale e delle proprie relazioni sociali, sono andati persi. Quella preparatoria, invece, ha un aspetto anticipatorio rispetto alle perdite che si stanno per subire. In questa fase della malattia la persona non può più negare la sua condizione di salute, e incomincia a prendere coscienza che la ribellione non è possibile, per cui la negazione e la rabbia vengono sostituite da un forte senso di sconfitta. Quanto maggiore è la sensazione dell’imminenza della morte, tanto più probabile è che la persona viva fasi di depressione.
  5. Accettazione: quando il paziente ha avuto modo di elaborare quanto sta succedendo intorno a lui, arriva a un’accettazione della propria condizione e a una consapevolezza di quanto sta per accadere; durante questa fase possono sempre e comunque essere presenti livelli di rabbia e depressione, che però sono di intensità moderata. Il paziente tende a essere silenzioso e a raccogliersi, e sono frequenti momenti di profonda comunicazione con i familiari e con le persone che gli sono accanto. Arriva dunque il momento dei saluti e della restituzione a chi è stato vicino al paziente, oltre che del “testamento” e della sistemazione di quanto può essere sistemato, in cui si prende cura dei propri “oggetti” (sia in senso pratico, sia in senso psicoanalitico).

Queste 5 fasi possono essere applicate, con i dovuti distinguo, a qualsiasi lutto o perdita, comprese quelle affettive e sentimentali.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa). Possibilità anche di effettuare consulenze via Skype o telefoniche

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

 

SUICIDIO PER AMORE

“Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla”.
Cesare Pavese

La notizia di un suicidio per amore lascia sempre un senso di smarrimento in chi la riceve. E la domanda spontanea che ci si pone è Perchè ? La citazione riportata dello scrittore Cesare Pavese risponde in maniera netta e decisa a questa domanda.  Di seguito una serie di riflessioni sul suicidio per amore.

Innanzitutto và detto che solo in pochi casi la persona che si suicida lo decide in maniera repentina ed improvvisa. Ciò avviene solo in persone che hanno un grave disturbo psichiatrico (ad esempio depressione) o si trovano ad affrontare situazioni di vita che ritengono estreme ed insopportabili (ad esempio un’improvvisa carcerazione). Il più delle volte il suicidio è la conclusione di un vissuto interiore personale, doloroso e dilaniante, in cui frequenti sono i dubbi sul porre in essere o meno il suicidio. Questo vissuto interiore può essere descritto come una serie di passaggi che descriverò di seguito.

La morte intesa positivamente.
In un primo momento la persona che soffre per la fine di un amore comincia a prendere in considerazione l’idea di suicidarsi, non in maniera veramente intenzionale, ma come una possibile soluzione alla fine stessa dell’amore ed al proprio dolore. Il suicidio viene visto come un’ultima via di fuga da percorrere nel caso che gli eventi e la propria situazione precipitasse. Ciò da la possibilità d’iniziare ad immaginare la propria morte in maniera positiva. Non si ha più paura di essa, ma la si vede come un’”amica” che ci darà conforto e sollievo. A volte si prendono anche ad esempio suicidi celebri, che hanno rivestito un alone romantico nell’immaginario collettivo. Emblematico è l’ondata di suicidi per amore che seguì la pubblicazione del romanzo “I dolori del giovane Werther” di Goethe. Non da ultimo, anzi tutt’altro ci s’immagina come la persona che ci ha lasciato vivrà la nostra morte.

Si considerano aspetti positivi e negativi del suicidio
Successivamente, quella che è un’idea di suicidio incomincia a prendere le sembianze di una vera e propria intenzione di porre termine alla propria esistenza. Si valutano pro e contro della scelta finale ci si trova a combattere contro sentimenti opposti , fra la voglia di vivere e quella di morire, fra disperazione e speranza.

Decisione finale.
Infine, viene presa la decisione di suicidarsi. Spesso, però, anche se si è decisi e determinati, succede che all’ultimo momento l’istinto di sopravvivenza prevale e si ritorna indietro sulla propria decisione.

Due sono le principali motivazioni del suicidio per amore.

Il suicidio come “reazione” .
In questo caso la persona che pensa di suicidarsi, reagisce ad una situazione che ritiene disperata, quella di aver perso il suo unico e grande amore. Quello che è importante non è tanto l’evento in sé, ma il significato che questo assume per la persona che sta male. Perciò, può succedere che quello che agli occhi del mondo può apparire come un piccolo insuccesso, abbia un effetto devastante sull’autostima di chi vive la separazione. Una delusione d’amore diventa la prova che si ha un carattere poco amabile e che nessuno potrà mai amarci. Si può essere depressi, anche senza che ci sia stato un evento esterno scatenante. Alla base di molte depressioni c’è la mancanza d’amore : chi prende in considerazione il suicidio, sente che a nessuno importa se lui vive o muore. La persona depressa fa un bilancio totalmente negativo della sua esistenza che non offre nessun prospettiva di miglioramento : il futuro sarà orribile come il presente o anche peggio. Il suicidio appare, allora, come l’unico mezzo per porre fine alle proprie sofferenze che vengono vissute come intollerabili. Alcune volte, il suicidio può avere un fine “altruistico”: chi si toglie la vita, è sinceramente convinto di essere un fallito e di aver deluso le aspettative degli altri. E’ persuaso di essere un peso per i propri cari ed è convinto che gli altri starebbero meglio senza di lui o di lei.

Il suicidio come “vendetta”.
Spesso le persone vittime di una separazione che pensano al suicidio non si sentono amate e considerate da chi ha lasciato. Il suicidio diventa l’unico modo per essere finalmente visti e apprezzati da quest’ultimi. L’aspirante suicida è convinto che solo con un gesto estremo come quello di togliersi la vita, potrà far sì che l’altro si accorga finalmente di lui. Il suicidio diventa un modo per vendicarsi dell’indifferenza o della cattiveria dell’altro: costui sarà costretti a vivere tutta la suavita, portandosi dietro il peso insostenibile della colpa e del rimorso. Spesso, con la propria morte, il suicida vuole colpire la persona che più l’ha fatto soffrire in vita. Ma dietro alla rabbia, c’è sempre una richiesta d’amore: l’ aspirante suicida spera di ottenere con la sua morte quell’ affetto e quella considerazione che non è riuscito ad ottenere da vivo.

Il suicida non desidera realmente morire: vuole solo porre fine ad un dolore insopportabile. Ma quando si è disperati, non si vedono le cose in un modo obiettivo: si pensa che perché il passato è stato brutto e il presente è duro, il futuro sarà altrettanto solitario e privo di amore. Ma nella vita tutto può cambiare, non bisogna mai perdere la speranza. Chi pensa al suicidio vede nella morte la soluzione ai propri problemi, ma il suicidio non è la risposta.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa). Possibilità anche di effettuare consulenze via Skype o telefoniche

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

Dott. Roberto Cavaliere

TESTIMONIANZA

Salve, mi chiamo Martina, sono capitata su questo sito per caso, non so se la e-mail su cui sto scrivendo è ancora attiva o quanto siano vecchi i post che ho letto comunque voglio provare a scrivere. Dottor Cavaliere io mi sono ritrovata molto in questa pagina sul suicidio d’amore, e sono nella fase valutazione. Non è la prima volta che sto male per amore, ed è questa la cosa bella l’ho superata sempre, ho 27 anni attualmente e ora invece ho iniziato a contemplare la morte. Per le vecchie storie ho sempre pianto tutte le lacrime che potevo e mi ripetevo “tanto peggio di così non puoi stare, puoi solo andare migliorando”. Stavolta no invece, stavolta ho iniziato a contemplare la morte, a non averne paura, non l’ho ancora fatto perchè ho paura di soffrire, che qualcosa vada storto e che non muoia, o peggio rimango paralizzata, o che mi trovino e mi salvino…ho paura di soffrire nell’intermezzo, la sofferenza mi spaventa, avessi una pistola sarebbe un attimo. Certo pretendo troppo: voler morire e pretendere pure di non soffrire! Ho iniziato a tagliuzzarmi le braccia e sentivo che la lama del coltello faceva meno male del dolore che provo dentro. Ho paura di guidare, perchè più volte ho volutamente attraversato incroci chiudendo gli occhi, però poi non voglio fare del male a nessuno. voglio solo far tacere questo dolore. Che poi sono una persona che dicono “brillante” intelligente, sono stata in terapia l’anno scorso, ma quasi si era creato un transfert contrario, la mia psicologa mi guardava con una certa “ammirazione”…perchè in fondo sono un “guerriero” determinata so quello che volevo dalla vita..parlo al passato perchè io so ancora cosa voglio dalla vita..ma non appena ho compreso che per me non era importante solo quello che facevo MA CON CHI FACEVO QUELLO CHE VOLEVO FARE, tutto ha perso senso. Non c’era più l’amore della mia vita accanto, nulla ha più significato, mi devo laureare ho trovato un occasione di lavoro negli USA e parto ad ottobre (nella vita appunto posso essere anche brillante), ma non mi importa più..quel lavoro era il mio sogno ma più si avvicina la partenza e più mi sento male, il solo pensiero di mettere un oceano tra me e lui mi fa impazzire, prego che cada l’aereo!!! Che poi paradossalmente io non lo cerco, non lo vedo non mi “umilio” davanti a lui, e non lo odio, voglio solo far tacere il dolore assordante dentro di me. Le è mai capitato di sentire l’antifurto di una macchina che suona e il proprietario non si sbriga a spegnerla, quel senso di nervoso che la vorrebbe spegnere con una botta? ecco più o meno è così per me. non è vero che il tempo fa passare tutto, credo più che altro che passa se per caso mi riinnamorassi, però non voglio entrare in questo circolo vizioso di dipendenza da un affetto altrui…che poi il problema che mi ha fatto arrivare all’idea del suicidio è che lui è insostituibile ..da 4 anni ormai. Non per vanto ma sono una bella ragazza, poteri averne uno al giorno, ma la frase “sei giovane e bella ne trovi quanti ne vuoi” mi da sui nervi. Flavio, il nome del mio amore, non è in primo…ma solo l’ultimo di una lunga serie, per la prima volta con lui era cambiato qualcosa in me dopo tanti…e quindi anche se non credo nelle anime gemelle, credo che l’amore vero lo si prova solo una volta. Io lo chiamo il mio ferrari, lui è il mio ferrari e quando ti abitui al ferrari, al meglio sì sì, ci sono lamborghini maserati, ma sono solo rimpiazzi, il problema non è quanto gli altri mi possono amare, il problema è che tra un sacco di storie ho amato veramente solo 1 volta e credo che non amerò più. Attenzione, lui non è perfetto, ma lo è per me…è l’unico che mi ha fatto vedere la vita a due, la mia vita con lui è quello che volevo, per la prima volta ho pensato di voler essere madre, per la prima volta eravamo NOI prima di me. Sono stata innamorata un’altra volta, non dico che non amavo quest’altro, Antonio, anzi però veniva prima la mia carriera, venivano prima tante cose, però Antonio era d’accordo ad avere una moglie carrierista e quindi avevo pensato anche con lui al matrimonio ma mi ero data dei tempi, quando però ho scoperto che sua sorella affetta da sindrome di Down un giorno sarebbe dovuta venire a stare con noi, io non me la sono sentita…questa rivelazione di Antonio mi aveva messa davanti ad un bivio che non sono riuscita ad accettare, e ho lasciato, anche se lo amavo, avere un giorno da occuparmi di un down non ce l’avrei fatta, sono molto egoista…Però poi con Flavio mia mamma mi ha messo davanti alla stessa domanda:de flavio un giorno ti dicesse che suo fratello malato deve stare con voi che faresti? (fla non ha un fratello malato ma per ipotesi) a questa domanda non ho risposta,per flavio lo farei… Io sono convinta che esistono gradi di amore differenti, non posso dire che non amavo antonio, ma era un amore diverso da quello di flavio…e scoperto il tipo di amore di flavio, non posso più accontentrmi dell’amore di un antonio…capisce che intendo dire? A me il tempo sta facendo l’effetto contrario, più passa e più questa persona mi manca, e non è più neanche sperare che cambi idea,come le ho detto non vado a supplicare nessuno. però sto male io, è un dolore che non riesco a superare, mi sono fatta una ragione che quella storia sia finita, il problema è che vivo in depressione continua, come se mi avessero fatto scoprire una cosa bellissima e poi me l’avessero tolta… Qui faccio l’esempio del bimbo africano che ancora incontaminato dal mondo occidentale gioca e si diverte col copertone di una vecchia ruota a farlo rotolare e si diverte, poi gli viene fatta conoscere la tv e i mille mila giochi che abbiamo in occidente, ad un certo punto viene ripreso e riportato dov’era prima col suo copertone, quel bambino sarà lo stesso? non credo proprio!! Sono stata in terapia e attualmente faccio uso di entact e xanax anche per aiutarmi a studiare perchè almeno per i miei voglio portare avanti gli studi, la terapia non mi ha portato a nulla,ho pensato all’ipnosi, ad una botta in testa a quancosa che cancelli dalla mia mente quella persona…Ho deciso di dare una chance alla mia vita partendo per gli USA, ma credo che se neanche questo funzioni, l’ago della bilancia si sposterà sempre di più sulla parola morte, sono ossessionata dal modo, per ora i più quotati rimangono la pistola e buttarmi dal 10 piano, solo che la prima non ce l’ho e per la seconda mi manca l’effettivo coraggio. Poi invece ci sono le soluzioni da “film”: il taglio delle vene e i barbiturici, nel primo caso il dolore lo sopporto la speranza è che non mi salvi nessuno o che svenga e mi si rimarginano le ferite…i barbiturici..bhe qua in italia è veramente difficile riuscire a comprarne in quantità abbastanza da farti fuori, o ancora non ho trovato il sistema, però anche qui come per le droghe il problema è la dose, allora ecco che il coctail diventa la soluzione migliore, alcol cocaina, psicofarmaci… Non lo so, la mia vita quotidiana e la mia vita sentimentale viaggiano su due binari paralleli, ho scritto una tesi in fase depressiva forte ho finito l’università, ho “conquistato gli americani” nel senso che il lavoro che ho ottenuto all’inizio l’avevo rifiutato…poi ho richiamato chiedendo un’altra chanche e loro mi hanno detto ok…quindi vuol dire che non sono poi così facilmente “rimpiazzabile”. Io ho fatto diventare matti gli psicologi tanto che una soluzione infatti non l’hanno trovata, come è possibile che una persona che comunque ha una buona autostima di se, sul lato sentimentale è un disastro totale, ho seguito i consigli di impegarmi in altro e così ho fatto: ho dato 8 esami in un mese, scritto una tesi, fatto volontariato fatto sport, ma nulla, anzi la testa è sempre lì, sempre a lui, il mio primo pensiero al mattino l’ultimo la sera e nei miei sogni non ne parliamo, anche quando vado a ballare sono i mezzo agli altri c’è sempre un ritaglio di pensiero che va a lui, cerco i suoi occhi ovunque, il suo sguardo ovunque. Ormai non piango neanche più sono senza lacrime, ma non ho molta voglia di dare una chance a questa vita, anche perchè dovrei stare da sola e non voglio stare da sola, ma nello stesso tempo non posso fidarmi di nessuno, perchè io voglio un amore per sempre, io amo l’idea dell’amore, ma realmente si scontra con l’incarnazione di questa idea in una persona, in un uomo…che è solo un uomo e mi farà soffrire…come fidarmi infatti!!! come pensare lontanamente di dare fiducia a qualcun’altro, ma nello stesso tempo come stare senza amore?? Io mi vedo tra 10 anni donna in carriera, forse con un buono stipendio, che vive da sola in un appartamentino e che quando torna a casa la sera non si cucina neanche più ma che mangia da sola sul divano, gelato, cibi in scatola, o qualche avanzo dei giorni in cui mi viene l’ispirazione da chef. e questo pensiero non mi rende felice. da qui l’idea di porre fine ad una vita che non mi da più soddisfazioni, almeno non quelle che voglio…cazzo vado a lavorare in florida, e mi passi il termine, in un posto da sogno, e non sono assolutamente felice. Non lo so io spero che questa mail la legga qualcuno, anche se esattamente non so cosa voglio in cambio, perchè continuo a credere che la perdita della memoria sia la soluzione migliore,le hanno provate tutte, ma alla fine sono arrivata a pensare che sia una scelta mia, come fa un medico a convincermi che la vita è bella di darle una chanche, neanche la curiosità di dare un’opportunità a questa vita di rendermi felie mi alletta…o almeno gliela sto provando a dare, ma se anche negli USA va male vedo mentre sono lì se mi spacciano qualche barbiturico o visto che hanno il grilletto facile mi compro una pistola e mettiamo fine a tutti sti giri di parole. Vi ringrazio comunque per l’attenzione.

 

COMMENTI: un mio parente si è suicidato x amore. fui io a trovarlo senza  vita. ventidue anni. mille domande, nessuna risposta. Tu parli di una vita insostenibile senza amore. Per me amore non è solo e soltanto quello che nutro verso la persona che amo. Quello e’ il piu profondo, il piu importante e se non ci fosse mi cambierebbe la vita, ma non è il solo. Am o la terra. E’ chiamata il pianeta azzurro perchè vista dallo spazio si notano i suoi sconfinati oceani. Ti piace viaggiare? Alcuni posti incontaminati si avvicinano all’idea che ho del paradiso benché io nn creda in un’altra vita. Credo che se fosse stato interpretato diversamente questo mondo sarebbe potuto essere stupendo. L’uomo lo deturpa ogni giorno. L’umanità è crudele, è violenta. In giro si sentono delle cose atroci. C’è tanta sofferenza. Nonostante ciò, amo l’umanità. Non so, per dirti, sembrerà stupido, mi commuovo quando vedo un’atleta che vince dopo immensi sforzi una medaglia o per il matrimonio o la nascita del figlio di un amico. E’ bello fare del bene, aiutare qualcuno, scorgere negli occhi la riconoscenza delle persone. E’ bello dir di si. Mi piace il cibo, i dolci, un buon bicchiere di vino, mi piace provare piacere. E’ fantastico tornare a casa distrutti da lavoro e gettarsi nel letto. Rischio di esser retorico. Si tratta di amare la vita, non solo l’altro, non solo se stessi. E’ un qualcosa che si ha o non si ha. Difficile trasmetterlo, ancor meno insegnarlo. Credo che il suicidio, per quella che è stata la mia esperienza, sia in assoluto il gesto piu egoistico che si può immaginare. Una vita distrutta e con essa la famiglia, i genitori, le persone che ci vogliono bene. Un genitore porterà con se dei sensi di colpa infiniti. Una ferita dell’anima che non si potrà mai piu rimarginare. Una ferita per sempre. Mi rendo conto, chi scrive vede le cose da una prospettiva rovesciata, completamente diversa. Anzi, dal mio punto di vista la tua è una malattia della mente, piu subdola di tante altre, sconosciuta, imprevedibile, purtroppo per alcuni, come mio cugino, irreversibile. Chissà, spero ci si possa svegliare da un brutto sogno. Spero che tu possa scrollarti questa visione negativa che ti affligge. Spero possa liberati da questo spleen atroce che vince ogni speranza e pianta il suo nero vessillo sul tuo capo chinato. Spero tu possa esser presa dalle spalle e scossa forte, ancora, ancora fino a svegliarti per poter vedere, in mezzo a tanta sofferenza, quanta bellezza ci circonda. Spero tu possa uscire da questo inverno e svegliarti ed accorgerti della luce del sole. Lo spero di cuore. In bocca al lupo.ciao

Anch’io soffro di mal d’amore………per me la vita non ha più senso…………..penso alla morte come soluzione…..come la fine di una sofferenza che non mi lascia tregua….
ogni giorno…ogni istante penso a lei……..ero fidanzato…stavo per sposarmi…..una vita felice dal punto di vista sentimentale….poi un giorno ho scoperto che si poteva provare di più……che si poteva stare con una persona ad un livello superiore…..ho scoperto che si possono provare emozioni più intense……ho scoperto che per amore si può anche morire……. 
La sensazione che ho quando lei non c’è è come una lama che mi taglia dentro……un dolore che mi lacere il petto…..mi scoppia la testa…………mi scoppia il cuore…….
L’idea di non poterla avere mi fa desiderare di morire…….
Premetto, lei è fidanzata, mi ha dett oche non può lasciare il fidanzato perchè ha degli impegni economici con lui che nnon le permettono di fare la scelta che vuole…..poi ultimamente ha anche dei problemi dovuti alla morte del padre…..che ha lasciato un sacco di debiti……
Però prova dei forti sentimenti per me…..e anche lei soffre dlk fatto di non poter vivere una stria liberamente con me……
Io stò andamdo via di testa……non immaginavo potesse essere così…..sarò anche ripetitivo……l’avranno detto in migliaia……lei è sempre presente nei miei pensieri…..durante i lgiorno…..alla mattina quando mi sveglio….la sera quando vado a letto….in qualsiasi cosa che faccio…….lei è li……
L’idea di non poterla avere mi uccide……mi fa soffrire come mai avrei pensato di soffrire…..mi spacca il cuore……mi spacca l’anima……
Non avre imai immaginato di soffrire tanto nella vita……di soffrire in questo modo……
Niente ha senso…….niente mi sembra abbastanza……….niente mi sembra vero senza di lei…..
Sono per fino andato da una escort una volta…..non sò perchè……giuro mi sembrava di tradirla…..anche in quel momento lei era nei miei pensieri…tant’è che non ce l’ho fatta…..
Per me lei è una ragione di vita…….è la vita……
Mi manca…..non poterla avere tutta per me mi fà morire……….stò male da morire……….piango come un bambino spesso perchè l’idea che lei non c’è mi fa soffrire……..
Penso alla morte come soluzione……….come fine di una sofferenza senza limite……
Ci spero…..ogni giorno spero che possa succedere qualcosa di positivo….qualcos ache mi salvi…….ma la delusione che ho dentro è fortissima….
La voglia di vivere è poca…..di vivere senza di lei……
Spero nel futuro…….ma in un futuro insieme a lei……ma il non sapere quando…il non sapere se ci sarà un futuro con lei……mi uccide è mi fà desiderare di morire…..
Non ho in mente altro…..le persone mi di guardarmi intorno…..ma nessuna è abbastanza…….nessuna è come lei…….
Ho perso la speranza…….la speranza che la vita migliori…….
Lei è l’unica cosa che voglio….il resto sono solo particolari….per lei scalerei le montagne……….farei di tutto…………….mi da una forza e una vitalità che mai avevo sentito prima nella mia vita…….
Un suo sorriso mi fa esplodere i lcuore di felicità…..un suo bacio mi toglie il respiro dall’emozione…….
Prego ogni giorno Dio…..che possa darmi lei……che possa vivere la mia vita con lei….per sempre…………
Prego ogni giorno Dio…..che mi dia la possibilità di averla…….
Come l’ho pregato all’inizio….che lei mi amasse…..
Ho tocacto il paradiso….per qualche istante……..non avrei mai immaginato di stare così con una ragazza…….
Non avrei ma iimmaginato di provare emozioni così forti…………
Stò male…..stò male da morire…..non ho più interesse per nulla…..il lavoro….gli amici………….la vita…….
Spero ogni giorno di poter morire…….magari per un’incidente in auto…………a volte penso di scontrarmi con um camion….una sterzata e via……….ma non è giusto che qualcunaltro si faccia del male perchè io non voglio vivere………
Spero ogni giorno che Dio prenda me al posto di qualcualtro, magari un padre di famiglia……..una persona che a questo mondo p utile….serve a qualcosa……….
Io sono rimasto solo………i miei amici hanno la loro vita………la loro famiglia…………..io non posso andare a rompergli le scatole……..è giusto che stiano con i loro cari…….
Mi chiedo ogni giorno perchè debba mi debba essere successa una cosa così………..avevo la mia vita…………la mia fidanzata……..un matrimonio……….ed invece poi mi sono innamorati di un’altra…………una ragazza che non posso avere…………..o forse non adesso………ma l’attesa………il non sapere se…….il futuro m ispaventa…..il futuro senza lei non mi interessa…………
Guardo le altre ragazze cercando lei………i suoi occhi………dove vado vado spero ci sia lei………..
Io non so che senso ha tutto questo…….perchè…………….so solo che vorrei restituire la mia vita a che c’è l’ha donata………..anche se è stupido…………
Ma ho paura…….non sò come fare…………ci penso al metodo…ogni giorno…………ma ho paura………
Vorrei trovare un modo indolore…………….efficace………..che non mi lasci via di scampo e che sia semplice…………
Perchè anche il suicidio deve essere difficle………
Non ho il coraggio……sono andato per tre giorni di fila su un passaggi a livello……….a guardare i treni che passavano….mi dicevo………il prossimo è il mio……..mi butto sotto…..ma non ho mai avuto il coraggio……..
Perchè penso che tra me è lei ci sia qualcosa di speciale……..qualcos ache prima o poi non avrà la meglio………che prima o poi io e lei saremo una cosa sola…………
Ma questa speranza…….questa senzsazione và scemando ogni giorno……io tanto stò distruggendo la mia esistenza……fumo in maniera sconsiderata……..bevo più che posso…….
Perchè per me lei è tutto…………e se mi sono sbagliato…..se non è vero niente…….penso di meritare la morte perchè comunque la sola cos ache ha senso per me è lei………..e l’idea di non poterla avere mi fà solo desiderare di morire……
Voglio morire………perchè non voglio vivere senza di lei………..
Sarà stupido………ma non mi interessa il futuro…….non mi interssa se lei non ne farà parte………..
Vorrei a volte fare un salto……….svegliarmi tra un anno accanto a lei………….e se così non fosse…non vorrei svegliarmo più…….
In fondo la vita è un dono….a me dispiace per le persone che amano la propria vita e che purtroppo sono afflitte da gravi malattie per cui non la possono portare fino in fondo……..se potessi fare cambio  lo farei………..
Poi dici…….ma in fondo se muori non scoprirai mai come andrà a finire con lei……ma tutta loa sofferenza che stò provando non è facile da sostenere……….e poi rimane sempre il dubbio……..se poi non và a finire…………se poi non c’è un futuro migliore……….se poi lei non sarà il tuo futuro……….
Dio………ti prego…portami via…….prendi la mia vita e dalla a qualcuno che la ama di più…………

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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