Testimonianze Seminari MALdAMORE
SEMINARIO DI ROMA DEL …..
Le scrivo con l’anima ancora affacciata sull’atmosfera nata nel corso del seminario di Roma Ho avvertito il crearsi di un cerchio tra noi presenti, un filo aperto in cui ci siamo passati di parola in parola, di ascolto in ascolto, le nostre storie di dolore, i nostri spiragli di crescita. Non mi sono sentita giudicata, sono stata capace di non giudicare le vite sono fluite e si sono accolte, abbracciate in mezzo alle difese e alle resistenze. Ho trovato conferma di quella particolare alchimia che si crea quando persone che condividono un problema si incontrano e si aprono l’un l’altra specchiarsi nell’altro, farsi fiducia attraverso l’altro, dare sostegno all’altro attraverso la propria esperienza. Un’alchimia che rinnovata può diventare una risorsa per imparare a vivere in modo diverso ho raccolto i riflessi che mi sono stati portati sulla mia storia, ho l’impressione di tenerli in mano e di tanto in tanto li riguardo è un tassello in più, un tassello di valore perché è nato in presenza di altri esseri umani che per motivi o dinamiche più o meno simili o dissimili ai miei si crucciano, fanno fatica, si legano e tentano un cambiamento. Si è risvegliato il bisogno di condividere, di reincontrare per curarmi, per respirare, per camminare. Negli occhi porto il sorriso stupefacente di ada, il giardino profumato di emanuela, il calore di giusi, il non ritorno di monica, la fragilità disarmante di aurora, la rabbia di mery, la nuova vita di francesca, la libertà raccontata da fabio, il suo saperci riunire dottore Cavaliere. Questa è un’esperienza che non posso lasciar andare domani perché in questa esperienza sono tornata a sentire la mia forza originaria.
Ho partecipato al seminario sulle dipendenze affettive a roma e sono rimasta piacevolmente sorpresa per il riscontro che ho avuto.trovo che i gruppi d’auto-aiuto possono aiutare veramente chi soffre di “maldamore”.è stata un’esperienza importante e molto utile, che mi ha fatto conoscere altre persone, belle persone, con le quali scambiare sensazioni ed emozioni. Ringrazio il dr. Cavaliere che ho conosciuto, una persona piena di umanità, preparata, innovativa che mi ha permesso di aprirmi a nuovi orizzonti. grazie
Ho partecipato per la prima volta ad un seminario sulle dipendenze affettive e relazionali, posso testimoniare che le sensazioni provate sono state molto forti, forse perche’ fino ad allora non ero mai riuscita ad esternare con estrema sincerita’ tutti i miei problemi.Sono rimasta colpita dalla preparazione e dalla bravura del dott. Cavaliere che, pur non avendomi mai conosciuta prima, è riuscito con grande sensibilita’a comprendere tutte le mie debolezze.Saluto e abbraccio tutti i partecipanti con i quali ho condiviso questa esperienza bellissima.
Grazie, grazie di cuore a tutti voi che avete partecipato con me al seminario sulle dipendenze affettive. E’ stata un ‘esperienza umana di auto-aiuto che ha saputo donare raggi illuminanti negli intrecci e nei percorsi a volte incomprensibili ed oscuri della nostra vita.Trattengo ancora le sensazioni provate, dense di profonde emozioni per l’ascolto empatico e per la condivisione nata nel gruppo , un filo d’amore invisibile ha saputo trasformare tante vite in una sola. Nell’ascolto dell’altrui dolore, nella ricchezza dello scambio e nell’apertura agli altri, anche le mie sofferenze hanno acquisito un nuovo significato, tanto che le mie debolezze si trasformano giorno per giorno in forza. Ciao Ada, Francesca, Mary, Monica,Giusy, Fabio , Aurora,dott. Cavaliere, A presto!
SEMINARIO DI POMPEI DEL ….
Ero andata al seminario a Pompei per ascoltare e trovare qualche utile indicazione per il mio mal d’amore. Mi sono ritrovata all’interno di un intensa esperienza di gruppo, come mai mi era capitato. La condivisione delle stesse problematiche con le altre persone ha attivato dentro di me delle risorse e delle riflessioni che non immaginavo. Il dott. Cavaliere ha saputo creare quell’atmosfera empatica nel gruppo che ha permesso ad ognuna di noi, seppur ci conoscevamo per la prima volta in quella sede, di essere tutt’uno col gruppo. Grazie a tutti quello che per due giorni sono state parte del mio dolore ed al dott. Cavaliere
Vorrei dire tante cose del seminario a Pompei a cui ho partecipato, ma certe “esperienze” non possono essere descritte, significherebbe “ridurle”. Dico solo grazie e spero di ritornare ad un seminario del genere che ho trovato molto più utile di tante consulenze e terapie.
TESTIMONIANZE SEMINARIO DI MILANO DEL …
Ho deciso di partecipare al seminario su Milano per comprendere meglio le dinamiche che metto in atto quando ho una relazione affettiva, perché so di soffrire didipendenza affettiva e speravo anche che si potesse dare il via ad un gruppo dimutuo aiuto per le dipendenze affettive così come raccontato dalla norwood nelsuo libro.E cosa è successo? Ho avuto modo di parlare, sfogarmi, condividere i mieipensieri, e ho incontrato persone, sconosciute che sono state ad ascoltare consincero interesse e cortesia, senza giudicare ma con altrettanta cortesiapronte a darmi il loro parere per aiutarmi a capire di più di me stessa, avedere con maggiore obiettività ciò che raccontavo. E allo stesso modo ho ascoltato e dato il mio parere senza giudizio.Cosa mi ha lasciato questo seminario? Al momento ho creduto di avesse lasciato solo qualche informazione in più su mestessa e le dipendenze affettive.Invece…. Con alcune di queste persone sto mantenendo dei contatti. Vorremmoriuscire anche a formare un gruppo di mutuo aiuto, nel frattempo cifrequentiamo nel tempo libero.Ognuno di noi tramite il seminario ha avuto modo di conoscere un po’ la storiadell’altro e così con la scusa di sentirsi al telefono, di vedersi perun’uscita serale si riesce anche a scambiare ‘quattro chiacchiere vere’, aparlare veramente di ciò che sentiamo e proviamo, raccontandoci ciò che cicapita, le difficoltà che ancora abbiamo a porci di fronte all’altro\a o ad avere una relazione finalmente sana e soddisfacente. La cosa importante intutto ciò è l’ascolto dell’altra persona. Un ascolto sincero, condito magari daqualche consiglio, ma soprattutto ascolto e comprensione senza giudizio.Ringrazio quindi il dott. Cavaliere per aver organizzato ed coordinato questo seminario con cortese e sincera disponibilità e senza profitto personale ed avermi così dato l’occasione di conoscere altre persone con cui ‘condividere’.
TESTIMONIANZE SEMINARIO DI ROMA DEL ….
Da sempre mi sono chiesta se il dolore fosse fonte di unione o separazione, oggi so darmi una risposta a tale interrogativo… IL DOLORE UNISCE. L’esperienza vissuta a Roma il 27 e 28 gennaio, è stata per me un crogiolo di emozioni. E’ stato il luogo dove poter denudare la propria anima e buttar giù la maschera sine giudizio. Niente avvocati, medici, professori, impiegati.. ma solo anime.. anime nude dinanzi alle loro fragilità. Parlare di se non è cosa facile davanti a sconosciuti ma non si sa per quale alchimia l’ altro diventa il tuo confidente, il tuo amico del cuore, una persona di famiglia… UNA PARTE INTEGRANTE DI TE. … IL TUO SPECCHIO. Alla fine dei due giorni cogli il senso dell’unione. Hai dato una parte di te e preso una parte di chi ti circondava.
E’ stato un fluire di emozioni, di lacrime, sorrisi, di occhi che si incrociavano e volti che comunicavano nel silenzio.
Ricordo gli occhi da bambino smarrito di Piero, l’imponenza di Gloria, la dolcezza di Anna, le lacrime di Tatiana e ancora la spontaneità Giulia e i conflitti interiori di Cristina. Ad Alessia invece mando tanti baci sul cuore.
Cosa dire poi del dott. Cavaliere? A lui dico GRAZIE per avermi dato la possibilità di intraprendere questo cammino a tratti doloroso ma fioriero di emozioni e spunto di crescita individuale. I suoi occhi riescono a leggere cose che non tutti vedono.
Ancora un grazie ed un bacio a tutti i partecipanti nonchè miei compagni di viaggio. RO
Ciao cara Ro,
anche per me quest’esperienza è stata magica. Io credo che, al di là del dolore, che certamente unisce, l’amore -in questo caso per la vita, per il desiderio di rinascita- è un fluido che si spande. Quando davanti a noi ci sono persone che sono pronte ad accogliere e non a giudicare, noi lo leggiamo attraverso gli occhi e lo percepiamo col cuore.
Questa esperienza ci deve aiutare a poter vedere COME IN UNO SPECCHIO, tutti i giorni, gli altri; i cosiddetti estranei, con lo stesso sguardo aperto del cuore, perché il dolore c’è in ogni anima, anche se camuffato e ancorato nel profondo.
A volte non servono neanche le parole per capirsi.
Questo ci insegna ad apprezzare ancor più la vita anche nel momento tremendo della lacerazione di un dolore, la fratellanza con l’umanità che ci troviamo davanti è una grande risorsa.
Grazie per avermi fatto rivedere me stessa in te, così come in tutti gli altri. Un abbraccio Pat
E’ cosi facile perlare degli altri e per gli altri ma molto meno facile, a volte difficile, parlare di se e delle proprie emozioni; ma voglio farlo perchè per me è stato molto importante essere presente al seminario del 27/28 gennaio a roma.Importante perchè , nel incontrare il dolore degli altri , si capisce quanto si è fortunati; nell’incontrare il dolore piu grande degli altri ,si capisce quanto il tuo diventi minuscolo; nell’incontrare gli altri capire che non si è soli , mai, basta volere il non essere soli. E la commozione si impossessa di te e condividi pienamente lo stato d’animo di chi in quel momento si racconta.
E si lascia lo spazio alle lacrime e al silenzio e non c’è imbarazzo ma solo compassione e voglia di stringere l’altro in un abbraccio che sostiene, aiuta e ti aiuta. Sono stata bene e di questo un grazie a tutti e tutte.
Cara, bello ritrovarti qui, in questo spazio circoscritto e quanto mai aperto. Hai parlato di compassione e vorrei prendere spunto per spiegare cosa vuol dire “compassione” al di là degli stereotipi che a volte ci portiamo dietro. In passato la parola compassione mi faceva venire il prurito, come se compassione volesse dire pena. Ma questa parola ha in sè anche la più alta definizione di amore: amare qualcuno per le sue grandezze e le sue piccolezze, per l’ascesa e la caduta. Amare senza barriere da cuore a cuore.
Nel nostro incontro a Roma anch’io l’ho sentito questo sentimento, è cresciuto a dismisura man mano che ognuno ha sentito che ovunque si girasse non c’erano occhi che giudicassero, ma anime pronte a consolare e consolate. Un abbraccio. Pat
Le mie impressioni sull.ultimo stage sulla dipendenza affettiva che si è tenuto a Roma.
Ho il ricordo dell.atmosfera che ci accomunava. Mano a mano che si concretizzavano in parole le storie di ognuno di noi, cresceva in me la sensazione di un gruppo di persone senza radici in cerca del proprio io calpestato dagli eventi. Abbandoni iniziali, violenze familiari, disconferme devastanti hanno creato una serie di .mostri., persone fragili con un io non radicato, ma estremamente sensibili ed introspettive. Ne è scaturita una razza di .senza pelle. su cui la vita ha inciso con profondità i propri segni. Più percepivo la mancanza di radicamento generale, più mi accorgevo che invece tutti noi avevamo permesso agli altri, agli oggetti del nostro amore, di .incistarsi. nei nostri cuori, fino alle più estreme profondità. Siamo terreno fertile dove attecchiscono piante di tutti i tipi, ma che non ha basi e si fonda su un substrato di sabbia. Siamo giganti con i piedi di argilla, senza radicamento al suolo. Una volta scomparso l.amore, tutto si sgretola davanti e dentro di noi: non c.è più identità, non ci sono certezze. Il corpo comincia a somatizzare dolori di tutti i generi, quel corpo che improvvisamente ci diventa estraneo perché ormai è diventato un cane senza padrone. Dopo due giorni di condivisione stentavamo a lasciarci, quasi si fosse creata una sorta di sovrastruttura di dipendenza tra noi. Lo sappiamo bene che non sopportiamo gli abbandoni e che gli addii hanno per noi un aspetto straziante.
Voglio concludere ringraziando il Dott. Cavaliere per averci dato questa bella opportunità di condivisione e per averci guidato in questo percorso alcune volte doloroso ma necessario.
TESTIMONIANZE SEMINARIO DI ROMA DEL …
Ho avuto conferma che il motore primo dell’iniziativa è la sensibilità umana del Dr. Cavaliere, congiunta alla grande passione professionale.L’approccio del dr. Cavaliere mi ha lasciato il segno perchè oltre ad essere competente è “democratico” in quanto:- non divinizza il ruolo del terapeuta e della psicoterapia;- si preoccupa di “restituire” ai singoli partecipanti indicazioni ed opinioni,che sono un potente stimolo per la riflessione individuale.
Coinvolgente è stato il clima di empatia che si è creato tra i partecipanti; la eterogeneità anagrafica, professionale ed umana è stato un elemento di grande ricchezza.Un pensiero affettuoso e riconoscente per Patrizia, Donatella, Alessandra, Ornella, Paola e Giampiero, per l’intimità che abbiamo condiviso e per la generosità nel loro “mettersi in gioco”. Luciano
Caro Dottore Cavaliere, questa esperienza è stata molto importante per me. Rispecchiarmi negli altri, analizzare il mio cammino da punti di vista diversi, mi aiuterà ad andare avanti nel mio percorso di guarigione dai limiti che mi porto dietro dalla mia infanzia. So che non sarà un cammino facile, spero solo di avere la forza di rialzarmi dopo le inevitabili cadute. Grazie per la sua dedizione ad una problematica a volte un pò sottovalutata e per il suo approccio capace di mettere subito tutti a proprio agio. Un saluto affettuoso e un arrivederci ai miei compagni di viaggio. O.
Carissimi L. e O.,è stato bello conoscervi e farmi conoscere. Ognuno porta con se un bagaglio di dolore che nell’incontrarci è venuto alla luce e che ha reso ognuno di noi partecipe della vita dell’altro. Questi incontri sono preziosi per la vita di ognuno, aiutano a consolidare le proprie convinzioni e a rendersi conto di quanto poco siamo diversi gli uni dagli altri. Un abbraccio affettuoso a tutti,sperando di rivedervi presto. Pat
Chiunque delle persone presenti all’ultimo seminario di Roma ha scritto la testimonianza precedente a questa (ma ho un’idea di chi l’abbia scritta…) ha reso a me e anche agli altri partecipanti un servizio di lettura degli eventi unico. A me è successo al ritorno di sentirmi stravolta senza sapere perchè… le mie certezze e le mie incertezze avevano ricevuto uno scossone enorme… non capivo più niente…Pian piano poi è tornata la bonaccia, ma come dopo ogni terremoto, nulla è come prima. Non so ancora bene cosa sia cambiato… di certo mi riconosco in quella persona che senza amore è annientata; forse oggi questo mi fa meno paura, ho meno paura di me stessa, forse sono più forte, forse ho più voglia, forza e coraggio di voler distinguere ciò che è amore da ciò che non lo è…. Ancora grazie per la tua lettura!
TESTIMONIANZE SEMINARIO DI MILANO DEL ….
Poghe righe unicamente per ringraziare il dott. Cavaliere per avere messo a disposizione la sua professionalita’ e la sua competenza nel seminario di Milano del 14/15 Aprile.Non ho sicuramente risolto le mie pene d’amore e so benissimo che molto e’ il lavoro da fare per trovare un po’ di serenita’, ma l’aver condiviso la mia esperienza e il mio dolore con altre persone mi ha fatto sentire meno fragile di quanto credessi. So che ce la posso fare, che posso di nuovo essere felice e questo corso me ne ha dato la conferma. Un augurio dal cuore anche alle altre partecipanti: sono certo che la nostra sofferenza aprira’la strada a qualcosa di bello e inaspettato che staaspettando proprio noi.
Volevo usufruire di questo spazio per ringraziare tutti, il dott. Cavaliere e le mie “compagne” di questo intenso e molto utile weekend di seminario. Non perchè mi hanno fornito una bacchetta magica che in due giorni hanno portato la serenità e la felicità nella mia vita facendo svanire tutti i problemi, ma perchè alla fine ho scoperto di avere gli strumenti in me per trovare quella pace che da lungo tempo manca. Ho apprezzato la franchezza con cui abbiamo interagito, anche se ha risvegliato dolori ricordi e conseguenti lacrime. Ma è stato finalmente tutto vero! Niente bugie, solo dure verità da cui costruire una base solida per il futuro. Riprendendo un aforisma della Norwood che io adoro, da questo seminario ho capito di avere le potenzialità per accettare serenamente le cose che non posso cambiare, la forza per cambiare quelle che possono essere cambiate, e la saggezza di capire la differenza tra esse!Grazie, grazie a tutti e spero di incontrarvi di nuovo sul mio cammino.
Il mio feed back del nostro incontro tenuto su Milano è positivo. Devo ammettere che è abbastanza stancante assorbire tanta frustrazione insieme con pianti continui…infatti ho avuto un po’ di mal di testa, ma alla fine ci si deve porre di fronte ai problemi e non sfuggirli, come tendo a fare io. Infatti sto continuando a fare un po’ come prima ma il suo consiglio è impresso nella mia mente, me lo sono posto come obiettivo: fare un passaggio di crescita…anche perché sono una donnina ormai!!! Ricapitolando: parlare con lei mi ha dato una nuova prospettiva da cui vedere le cose, una prospettiva di un mondo più tranquillo ma non per questo noioso, perché come dice lei io ho paura di perdere non una persona, ma una personalità che sento appartenermi e che posso ricostruire.
Due giornate intense, due giornate di confronto attraverso il racconto di storie personali che hanno dato un po’ il senso e la logica di certe situazioni. Ascoltare altre donne raccontare il loro dolore e la loro esperienza ha aperto più specchi in cui mi sono guardata. Non è stato facile ma poi mi sono ritrovata…nel pieno delle mie debolezze e con la voglia di ricostruire. Il Prof Cavaliere è una persona estremamente preparata, che riesce con un pizzico di ironia a muovere gli strati che sono nascosti nella nostra persona, quegli aspetti che non vuoi vedere, quei ricordi e quelle esperienze che si sono accantonati e formano un senso di debolezza e paura. Con il seminario non risolvi i tuoi problemi d’amore ma li analizzi con più distacco e cerchi di comprendere meglio gli eventi che sembrano travolgerti.Progetto maldamore è un amico in più, è un po’ la tua coscienza.Ringrazio il Professore per la simpatia e per l’incoraggiamento che riesce a trasmettere, perché in fondo è quello di cui abbiamo bisogno quando soffriamo”
TESTIMONIANZE SEMINARIO DI ROMA DEL …
Ho partecipato al seminario del 19/20 maggio a Roma.Che dire? E’ stato illuminante per me. Riflettere su sè stessi e comprendere anche gli altri. Mi sono sentita accolta, ascoltata e compresa, ho accolto, ascoltato e compreso. Sono stati due giorni intensi dove si sono potute approfondire le paure interiori che ci imprigionano e non ci permettono di vivere pienamente l’esistenza. Sono riuscita a fare chiarezza su come si possono sviluppare le dipendenze affettive ben diverse da un amare “sano”. L’empatia che può emanare un gruppo si è rivelata un gran sostegno. Difficile conquista la serenità intesa per me come autorealizzazione di sè, dei propri sogni, dei talenti, delle aspettative ma non impossibile. Vi sono stati momenti di svago dove l’ilarità ha smorzato tensioni con la risata catartica, liberatoria… Grazie dott. Cavaliere con la Sua umanità, con la Sua semplicità efficace, con la Sua competenza mi ha donato nuovi spunti da cui ripartire.”
Dopo il primo, il secondo seminario è stato ancora più utile, per capire e affrontare sempre meglio il disagio che si prova ad amare troppo una persona e tutte le persone che la vita ci mette davanti.
Ringrazio, nuovamente, il Dottor Cavaliere per quest’opera che sta molto coraggiosamente portando avanti.
Altri compagni di viaggio, storie diverse che nel confronto consigliano e guidano, con grande sincerità e umanità. La comprensione, che certo non ci difetta, permette questo scambio senza il peso di un giudizio, con semplice solidarietà e condivisione.
Saluto con un abbraccio i partecipanti a questo seminario e quelli di marzo. O.
Il seminario tenutosi a Roma a maggio mi è molto servito sotto tanti punti di vista e per questo ringrazio il dott. Cavaliere. Mi sono sentita molto più forte e consapevole di certe tematiche, non è per elogiare il dott. Cavaliere, ma è riuscito in un incontro a tirare fuori tematiche che solo dopo molti mesi sono uscite fuori con la mia…. . Mi riprometto di partecipare ai prossimi seminari. Saluto tutti affettuosamente A.
TESTIMONIANZE SEMINARIO DI MILANO DEL ….
dopo aver letto tante testimonianze,ora sono io a lasiare la mia. ho partecipato all’ultimo seminario del dott. Cavaliere, a milano il 2/3 giugno scorso.
sono stati due giorni intensi, che mi hanno dato quello che stavo cercando. ho potuto parlare della mia storia a persone realmente interessate ad ascoltarmi, ho conosciuto il dott. Cavaliere che è una persona squisita, partecipe e attento alle vicende di ognuno di noi, preparato e proiettato verso soluzioni pratiche, e non inutili giri di parole. inoltre il seminario coinvolge inevitabilmente tutti i partecipanti a livello emotivo, facendo fuoriuscire sensazioni e sentimenti più profondi. ci si sente liberi di mostrare e vedere se stessi senza maschere…. questo ancora di più quando, finiti i due giorni, si torna a casa e si ripensa a questa esperienza. dopo è difficile tornare a far finta di niente, ma con più consapevolezza si ha la voglia di agire per conoscere e migliorare se stessi. certo le difficoltà sono ancora tutte lì….ma forse si ha qualcosa di concreto da cui partire. e da una piccola cosa ne segue un’altra……io voglio continuare sul percorso che il dott. Cavaliere mi ha segnalato e fare questi primi ma fondamentali passi in avanti.
La storia si ripete, e così anche i meccanismi della mente. molte volte pensiamo di essere vittime del mondo ed invece siamo vittime di noi stessi. la cosa piu’ difficile è proprio capirsi, risolversi, accettarsi.ma da dove iniziare, come fare, che strada seguire sembra il buio. ecco il gruppo, dove si ascolta, si parla, ci si racconta, si piange, ci si confronta.da lì si parte su una nuova strada, per un nuovo cammino che ci porta a nuove mete. sono felice di avere partecipato a qusto seminario, mi si stanno aprendo nuove vie.fondamentale la sensibilità, la disponibilità, la capacità e la passione per quello che fa del dr cavaliere. un caro saluto a tutti. simona
TESTIMONIANZE SEMINARIO DI MILANO DEL ….
Ero molto turbata alla fine del seminario. Sento che mi ha fatto immensamente bene, perchè mi ha messa davanti a mie dinamiche relazionali negative in modo chiaro e incisivo, in particolare perchè le riscontravo anche nel racconto di altri e quindi ci ho potuto riflettere molto. E poi lei ha un modo di vedere e dire le cose, parlo per me stessa in questo caso, molto diretto e posto in un modo che obbliga la persona a guardarsi bene dentro, e a capire, e questo è molto bello, e riesce anche a trasmettere una certa forza e volontà ad agire alle persone.
….sono felice, molto felice, di aver partecipato…il gruppo era bellissimo, equilibrato e ….mi faceva sorridere…..mi sembravamo così talmente diversi ma ognuno a suo modo birrazzo, che quasi avremmo potuto metterci tutti insieme e inventarci attori di un operetta…e questo perchè si era creato un sottile feeling tra tutti noi, perchè per fare un operetta insieme, solo con il feeling si può pensare di farlo….io ho visto qualcosa di speciale in ognuno di noi, ognuno con la sua forza e la sua personalità forte, molto forte, che piano piano traspariva a tutti, sempre di più, parlando. Forse io sono quella che ha parlato meno….mi piace ascoltare e osservare, come osservare da fuori….e appunto, di fronte al dolore, mi sento a volte impotente e piccola, e zittisco….poi magari ho uno scatto di ribellione, e dico “ma non puoi fare così, basta pensare, vivi no? pensa a quello che fai ogni giorno, alle cose belle che vedi, non alle parole…” ma fosse facile, anche io a volte non vedo più il sole della giornata e penso alle parole….io mi sciolgo poco a poco, parlo poco per volta, vorrei essere come altri che invece si aprono completamente, se io riuscissi ad aprirmi del tutto ne verrebbe fuori un tale dolore penso che non smetterei più di parlare e non va bene ! non sono abituata a sentire tutto quel voler bene tutto insieme, perchè è vero, io sentivo come se ci volessimo un pò tutti bene, pur non conoscendoci in fondo. e non sono abituata a lasciar trasparire come sono fatta veramente, ovvero la Alice che avete visto voi, di solito porto sempre la maschera, sono forte, scontrosa, indipendente, decisa e irosa, guai a chi mi tocca….Le parole che ci siamo detti, e i suoi consigli, sono stati preziosi, davvero. Anche ascoltare le varie esperienze.
Porteranno almeno in me qualche frutto importante, innanzitutto maggior consapevolezza, voglia di affrontare i propri problemi relazionali, e poi la sensazione, almeno per me, che essere me stessa sempre forse è la cosa migliore, anche mostrando tutte le mie debolezze. Grazie ancora, Alice.
Sabato e domenica sono stata benissimo. Ho respirato aria di condivisione, non di giudizio,che temevo.. E’ stato come attraversare diverse vite. Lei è stato comprensivo ed umile: ha messo la sua professionalità a nostra completa disposizione dopo averci ASCOLTATI e CONFORTATI. Inoltre mi sono portata a casa alcuni nuovi spunti sul mio conto a cui non ho mai pensato…ed è bello imparare cose nuove. Insomma:GRAZIE del calore, dell’umanità, dell’umiltà, della cultura e della professionalità! Roberta
Quante vite si sono intrecciate in quei due giorni, quanti dolori ed esperienze ho potuto vivere e “sentire”…sono stato travolto dall’emozione che le sue parole e quelle del mio gruppo hanno fatto nascere in me. Il suo modo franco e diretto di parlare del mio vissuto mi ha permesso di dare un’altra chiave di lettura al mio dolore, donandomi degli spunti pratici che la classica terapia non è stata in grado di darmi. Ho incontrato persone speciali , Alice con la sua inquietudine e la sua sensibilità, Roberta con il suo tormento e la sua energia, Roberto con il suo amore cieco e intenso che mi ha ricordato il mio, Fulvia con il suo immenso universo d’amore , Mary con la sua fierezza negli occhi , Sara con il suo sorriso e Rosa che mi ha trasmesso la serenità di una madre. Ognuno di loro mi ha lasciato un segno…nelle loro parole ho ritrovato quelle parti di me che non volevo o non potevo capire. Caro Dott. Cavaliere è proprio vero quello che ha detto durante il seminario, nel gruppo le parole assumono una grande potenza e lei è stato in grado di “dirigere” le persone verso una maggiore consapevolezza di se. Grazie e a presto Enrico
———————
Buona sera Dottore, desidero ringraziarla per il seminario dello scorso fine settimana.Le sue puntualizzazioni mi sono sempre molto utili, ma ciò che ho più sentito è sata la qualità con cui lei “stava con me”. E le sono molto grata. La soluzione arriva se il dolore scorre via, ma a volte è così forte che da soli non ce la si fa.Qualcuno che sta lì, senza giudizio, empaticamente, che non ha paura del dolore che l’altro ha dentro,anzi che accoglie…grande…Estremo esempio di accettazione, umiltà , forza. Le ritengo qualità femminili grandissimi delle quali la Madonna sotto la croce ci ha dato maestrale esempio.
I modelli costruitesi in anni di dolore sono ben radicati in movimenti sinaptici che sembrano veramente binari che ci conducono al burrone, ma a volte come dice Fabio Marchesi arriva il momento in cui si può iniziare a credere, credere che, se usciamo dai vecchi binari , dei nuovi si creano davanti a noi per condurci in posti nuovi, sicuramente diversi…e prima ero destinata al burrone, quindi che ho da perdere nel tentare?
La mia parte forte, quella con le” pelotas di luce” come dicono di me , mi può essere ben utile per questo lavoro. E’ una questione di esercitare forze che erano atrofizzate in me…indulgenza, comprensione, ma anche disciplina, concentrazione, focalizzazione…. Paura di non arrivare a risultati come diceva mia madre? Si tanta, ma se guardo indietro nella mia vita non ho mai mancato un risultato personale e pure mi rendo conto che le cose non ottenute sono state quelle non desiderate ad un livello superiore.
Voglio un compagno che scarica continuamente le sue frustrazioni su di me, che riesce al momento attuale ad avere solo atteggiamenti vendicativi, invidiosi ed egoistici?
No, sono stanca di vivere a quel livello! Io desidero ed intendo sviluppare altre qualità dentro di me. E poichè conosco la gettata della mia energia so il mio potenziale di gioia , armonia, per me e per gli altri..
Ho tutte le carte in regola, devo solo attraversare la selva.Attraversare la selva è agire, vivere…per me. Attraversare la mia paura delle relazioni sociali, la mia vergogna, le mie insicurezze..:questione di volontà, quella buona e sapiente.Questione di accettare di vivere..anche se da sempre le persone attorno a me hanno mollato..
Ieri parlando, ho percepito che il filo con…., l’idea idealizzata di un rapporto impossibile mi serve a metabolizzare la mia entrata nella selva.Ma io non voglio rallentare la sofferenza per paura di non reggere: Più di una volta ho avuto l’impressione che mi si spezzasse il cuore in vita mia per poi accorgermi che si erano solo spezzate corazze di creta intorno al cuore e che anzi il mio bel muscoletto poteva grazie a ciò avere un movimento più ampio, potente…E questo perchè il mio cuore serve, serve a me che ho il grande compito di portare Me stessa nel mondo.
Cerco amore, com_passione, gioia… qualità che non possono emergere in chi deliberatamente sceglie la paura, l’egoismo, manipolazione. Lui è lui e io sono io. Per quello che le chiedo cosa ne pensa se agiamo d’ora in poi “come se” il mio rapporto con… fosse energeticamente concluso e mi concentrassi a stare con me stessa al 100%.
Lui ha bisogno di me, e allora? quale è la fase due, quella di raccontarmi tutti i suoi incontri sessuali? Io vivo di altro, mi nutro di altro..o perlomeno desidero che sia così.Lui non è in grado, o meglio non sceglie?(è di una potenza che se vuole ce la fa!), bene vada in pace …prosegua al suo passo… Dire ciò mi fa sentire le budella in una morsa,ma si deve collaborare con l’inevitabile….
Per questo che ora, quì sotto le copio l’invocazione che sto usando per uscirne…probabilmente la conosce, ma gliela dedico con ancora 1000 grazie per il pezzo di cammino che sta facendo con me.
Non chiedo di essere esente da pericoli, ma di essere senza paura per affrontarli.
Non chiedo che il mio dolore sia alleviato, ma chiedo il cuore di affrontarlo.
Non chiedo alleati in campo di battaglia, ma cerco la mia forza.
Non imploro con ansiosa paura di essere salvato, ma spero di avere la pazienza per conquistare la mia libertà
Shakyamuni
TESTIMONIANZE SEMINARIO DI MILANO DEL…
Caro dottor Cavaliere, desidero, innanzi tutto, ringraziarLa per il seminario dello scorso fine settimana. Ho apprezzato molto la serenità e la competenza con cui Lei è stato in grado di ascoltarci e di guidarci nelle “epicrisi” finali; era la mia prima esperienza in un gruppo e devo ammettere che mi è piaciuta molto: il confronto con il dolore dell’altro può essere oggetto di grande riflessione e di altrettanto grande stimolo; potrebbe esse bello continuare questo percorso di gruppo, visto che ci siamo trovati tutti bene(cosa non sempre facile)… cosa ne pensa? Nel frattempo Le mando i miei più cari saluti, antonella
Caro dott. Cavaliere, prima di tutto grazie per la dispensa che trovo molto utile in questo decorso post fine rapporto. Aiuta a fare chiarezza in questo magma di stati d’animo che si alternano, o di questioni che mi sembra di non aver sfogato. Sulle giornate di seminario il mio riscontro è molto positivo, per la professionalità e umanità da lei dimostrate e perchè ne ho tratto validi spunti per incominciare ad inquadrare me stessa e le situazioni da una prospettiva diversa. Illuminanti anche i suoi suggerimenti riguardo alle storie degli altri. Inoltre venire a contatto con le esperienze altrui davvero molto gravi mi ha fatto ridimensionare la mia situazione e comprendere che si fluisce nella Vita con i suoi accadimenti più o meno dolorosi perchè possiamo confrontarci con noi stessi in modo sempre più saggio e nutriente. La ringrazio per tutto e le auguro un buon proseguimento nella sua vita privata e professionale! Un caro saluto Daniela
Grazie dottor Cavaliere per la sua disponibilità preparazione e umanità Per me i suoi seminari sono un pozzo di risorse dove in ogni partecipazione attraverso il racconto delle esperienze personali di ognuno vedo riflesso una parte di me ,(e questa volta ho pensato che forse non solo le nostre storie ci hanno forgiato distrutto insegnato ma che ci sia una componente nel nostro DNA femminile ;che siamo come la terra pronte ad attutire i colpi della disperazione umana e che siamo dei contenitori ,infatti accogliamo il seme lo accudiamo e lo restituiamo alla vita……e ho pensato se tutto ciò potesse avvenire senza troppo dolore…..se la nostra mente ripulita dai nostri schemi errati e guarita si ricongiunge alla ‘ anima quale sarà il suo percorso ?) raccontare la mia storia è sempre difficile e doloroso e dover riprendere di nuovo in mano la mia vita e dirigermi verso nuovi obettivi in questo momento lo sento difficile…….ma ho fiducia nella vita ed è stata questa forza che mi ha aiutata a superare tante prove l’amore e la forza per la vita-,ora sento che devo amarmi ,dedicarmi tempo ,scegliere cio che mi fa stare bene,e sentire ogni giorno di meritarmi dignita. DOTTORE I SUOI SEMINARI DODREBBERO ESSERE PER TUTTI …..SPECIALMENTE I GIOVANI CHE HANNO UNA VITA DAVANTI. INSERITI NELLE SCUOLE NELLE STRUTTURE SOCIALI.PERCHE IO CREDO CHE LA PACE NEL MONDO INIZIA NEL NOSTRO CUORE,E QUANDO IL NOSTRO CUORE è IN PACE TRASMETTE PACE. LA RINGRAZIO PER IL SUO SOSTEGNO con stima e affetto Celestina
Caro Dottor Cavaliere buongiorno, non è facile esprimere a parole ciò che si agita nell’anima a soli due giorni dalla fine del seminario. Ho precedentemente creduto di avere reazioni che poi non ho avuto, per esempio pensavo di piangere, di commuovermi e invece ho mantenuto uno strano distacco. Solidarietà sì l’ho sentita, con un paio di persone ho sentito anche empatia, con altre meno, per una signora anche una leggera insofferenza, quale lato negativo di me riveda in lei però non glielo so dire, forse il tratto fortemente ansiogeno. La sensazione che comunque ad oggi prevale è quella di aver imboccato la strada giusta verso la “guarigione” per lunga e sofferta che sarà, unitamente a una strisciante paura di intraprendere un viaggio nell’ignoto della mia anima e di dover fare i conti con qualche verità scomoda sul mio passato. In realtà dopo il mio intervento e le sue garbate affermazioni, mi sono estraniata in preda all’agitazione e la mente ha cominciato a vagare nei meandri dei ricordi alla ricerca di possibili traumi o eventi salienti della mia infanzia che avvalorassero le sue ipotesi. Sono consapevole di essere stata fino alla sua morte il difensore di mia madre nei confronti di mio padre e in questo di aver in indossato i panni del figlio maschio che mia madre immaginava l’avrebbe protetta. Mi sono spesso anche prestata a fare lavori maschili in casa là dove, in assenza di fratelli e in presenza di un uomo inetto e avaro come mio padre, sussisteva la necessità di far contenta mia madre (es. tinteggiare le pareti o appendere un quadro etc.) In queste occasioni mi sento molto tesa a comportarmi come un uomo e trovo in generale stucchevoli le donne con un senso esasperato della femminilità, quelle, per intenderci, che non si scompongono mai. In generale non mi piace dover dipendere dagli altri e tanto meno dagli uomini. So che non è un bel segno ma è così. D’altra parte mi sento anche molto debole e femminile là dove desidero fortemente sentirmi protetta, contenuta e anche dominata (ma quest’ultimo solo come fantasia erotica). In generale mi comporto, ora meno del passato, un po’ come una femminista delle caverne. Un’amica mi ha detto di recente “sarebbe ora che lasciassi che qualcuno si prenda cura di te”. Ecco sì, sarebbe ora, potendo, riuscendo a farlo, di lasciarsi andare un po’ a quella che Roland Barthes chiamava così appropriatamente “l’amorosa quiete della tue braccia” ma anche, cosa ancora più difficile, di consentire a qualcuno di occuparsi materialmente di me senza sentirmi in colpa. Mi prefiggo di darle ulteriori “suggestioni” sul seminario, magari con contenuti più adatti alla pubblicazione, non appena avrò smaltino la prima incontenibile ondata emotiva.
TESTIMONIANZE SEMINARIO DI FIRENZE DEL…
Il sabato mattina mentre mi stavo recando al luogo dell’incontro, mi sentivo un po’ preoccupata, principalmente perché era la mia prima esperienza di gruppo, secondo perchè avevo capito che il seminario si sarebbe svolto all’interno di un appartamento, e non sapevo chi avrei incontrato, diciamo che c’era un po’ di timore, dato i tempi che corrono?
Ma mi sono dovuta subito ricredere: la location scelta era sicuramente molto suggestiva, ma sono rimasta colpita soprattutto dalla calda ospitalità di Carla, una persona davvero speciale. Sicuramente una fiorentina atipica, (noi siamo un tantino chiusi verso gli altri) una donna capace di trattare degli individui sconosciuti come fossero vecchi amici, mettendo a tavola 9 persone senza battere ciglio, e capendo sicuramente l’importanza di questo momento di aggregazione, in quel particolare contesto. Una piccola, grande famiglia, quella che ancora oggi, nonostante i miei 40 anni, avverto come una grave e grande carenza, e che invece ho un po’ ritrovato in quei 2 giorni.
Per quanto riguarda lei Dottore, almeno per me, ci ha fatto sentire subito a nostro agio, forse perché il gruppo era ben assortito, ma soprattutto per una sua spiccata sensibilità e capacità professionale nella coordinazione di un gruppo. Ho scoperto di non essere sola, ho capito che ci sono persone che soffrono con la mia stessa intensità, che hanno i miei stessi dubbi e le mie stesse paure, che in questo momento della vita non sanno come gestire, e ho sentito grande partecipazione e sostegno da parte di tutti, condivisione delle proprie pene, della propria disperazione. E’ stata un’esperienza insolita,
ma emotivamente intensa. Credo che aprirsi con degli sconosciuti, parlare dei propri problemi e dei propri stati d’animo, del dolore che si prova, mettersi a nudo, sia anche motivo di arricchimento personale, di crescita individuale, oltre che di consolazione per il fatto di sapere che ci sono altre vite che come te, fanno molta fatica. Un’intrecciarsi di storie e di emozioni che ti fanno acquisire una maggiore consapevolezza, e sentire un pochino più forte. Il cammino è molto difficile e in salita, ma spero tanto che lavorando su me stessa, anche attraverso esperienze di questo tipo, potrò ritrovare la strada di casa.
Grazie a lei e a tutti i miei compagni di viaggio, che spero di rincontrare molto presto.
Un saluto a tutti,
Sabrina C.
TESTIMONIANZE SEMINARIO DI MILANO DEL…
son molto felice di averla conosciuta.apprezzo la capacità non comune di coniugare empatia,ottimo fiuto a centrare problemi e strategie di intervento con un gradevole e garbato umorismo.complimenti…le mie riflessioni vertono oggi su relazione tra dipendenza affettiva,personalità influenzabile e pregresso rapporto simbiotico con figure genitoriali,madre in particolare..nella persona influenzabile forse c’è un rischio maggiore..
Carissimo dott. Cavaliere, grazie ancora per il seminario di sabato e domenica e per averci inviato prontamente le dispense. Sono ancora un po’ frastornata e sento che ho bisogno di tempo per lasciar sedimentare tutto quello che e’ venuto fuori dal nostro gruppo e che ho riconosciuto in me. E’ un seminario esperienziale impattante e per quanto mi riguarda sono stata molto contenta di avervi partecipato in quanto era Ora per me. Ho pensato molto all’idea del gruppo di formazione e credo sia necessario per modellarsi su di lei. Mi permetto di suggerire l’dea, anzi il bisogno di poter continuare l’impegno preso con me stessa, di corsi veri e propri su come fare. Cioe’ per chi e’ in situazioni un po’ croniche come fare a staccarsi dall’altro in modo non molto doloroso e trovare un baricentro in se’ stesse. Oltre a “vuotare il sacco” a creare vere e proprie ancore nel futuro che facciano un po’ da orientamento verso una nuova direzione e da contenimento al tempo stesso. Come dire..dott. Cavaliere …aiuto! Non ci molli dopo essere comparso all’orizzonte! Comprendo il fatto che al momento e’ solo. L’idea di un percorso formativo potrebbe servire non solo a lavorare per chi vuole seguirla, in modo da essere almeno competenti, ma anche a creare una rete che fa capo a lei. Io in ogni caso, mi iscrivo al corso di maggio. Un caro saluto. A presto.
La ringrazio profondamente dal cuore,durante il seminario ho appreso molti più elementi di quanto abbia mai fatto con mesi di terapia personale da una psicologa anni fa.Tra l’altro rapportandosi agli altri mediante il gruppo si possono avere ulteriori spunti di riflessione per raggiungere più alti livelli di comprensione ;inoltre ci si sente meno sole pensando che anche altre stanno condividendo lo stesso dolore e fatica per risolverlo.Ancora grazie con rinnovata stima.Non mi sembra l’ora di poterVi rincontrare al prossimo seminario di maggio.Patrizia
TESTIMONIANZE SEMINARIO DI MILANO DEL…
Buonasera Dottore,
Dunque, a distanza di quasi una settimana dal corso posso dire che le cose che lei mi ha detto subito dopo aver raccontato la mia storia, mi risuonano ancora nelle orecchie.
La mia seduttività, il mio rapporto conflittuale con il maschile, il rapporto “edipico” che mi legava a mio padre.
Mi ha lasciato sorpresa come lei in poche ore sia riuscito a cogliere tutti questi aspetti di me, certo questo e’ il suo lavoro….ma sicuramente c’e’ bisogno anche di una grande sensibilita’ per cogliere certe sfumature
Ritornando al corso, se devo essere sincera all’inizio mi sono trovata un po’ fuori dal mio tema, in quanto tutti i partecipanti avevano minimo una storia da raccontare se nn addirittura due!!…io invece speravo di confrontarmi con persone che come me avessere difficolta’ ad avere relazioni a causa della loro dipendenza affettiva.
Forse il confronto con loro nn mi ha aiutato tanto, ma sicuramente le sue riflessioni sulla mia storia si!
Cmq sono molto contenta di aver partecipato, penso che 2 giorni in piu’ sarebbero stai perfetti per tutti noi…..anzi sarebbe bello una bella settimana di approfondimenti!! katia
Buongiorno Dott. Cavaliere, un po’ in ritardo sulla risposta, ma volevo avere un momento di tranquillità per poterle rispondere in modo adeguato…magari non in un italiano così corretto, ma volevo dirle le mie sensazioni, senza stare a pensare troppo alla forma. Allora innanzitutto devo dire che il corso mi è servito devo dire che è stato molto stancante per me sia fisicamente che psicologicamente.Mi sono resa conto che non sono l’unica a vivere questa dipendenza e questa cosa mi ha rasserenato sotto quell’aspetto.Riuscire ad aprirmi con delle persone, diciamolo pure, dei perfetti estranei mi è venuto naturale il secondo giorno.Probabilmente (forse) il primo giorno ho sorriso di più, ma il secondo giorno sono stata “me stessa”… è come se mi fossi sentita libera di raccontare senza freni…chiamiamoli pure inibitori…quello che provavo dentro e come stavo….e soprattutto senza essere giudicata.Il fatto stesso che sabato sera fossi davvero molto stanca mentalmente per me significa che tutto quello che avevo sentito mi aveva toccato profondamente e mi aveva in qualche modoscombussolato…sì, scombussolato è la parola corretta. Perciò dal mio punto di vista il seminario è stato molto utile, e devo dire un grazie a lei perchè è riuscito a mettermi a mio agio….Sono sempre stata scettica proprio per la mia mente un po’ scentifica, invece devo proprio ammettere che è stata una bella “scoperta”. Come ho constatato e forse lo sapevo, ma facevo fatica ad ammetterl ho sicuramente bisogno di qualcuno….non solo per la mia dipendenza, ma anche un po’ per tutto il resto certamente qualche amico in più per sfogarmi, ma anche di uno psicologo emanuela
caro dr. Cavaliere, forse è ancora presto per valutare appieno quale effetto avrà avuto su di me il seminario dei giorni scorsi, ma di certo sento che mi è stato utile .E’ utile condividere con altri le proprie difficoltà ed la sofferenza, utile capire qualcosa di più di sè ,e mettersi in discussione; molto utili infine i suoi consigli. Il gruppo mi è sembrato unito malgrado le differenze di età. Credo che Lei abbia saputo trovare un campo di grande interesse e di cui c’è molto bisogno. Probabilmente questa sofferenza è più diffusa di quanto si immagini. Mi permetto di aggiungere una mia valutazione, anche se, certamente, Lei lo avrà già pensato: credo che per un problema così importante, un incontro sia troppo poco, almeno per la maggior parte dei partecipanti. Secondo me ci vorrebbero più incontri –2-3 forse, e questi dovrebbero già essere proposti come opzione, ad una cadenza periodica e ad una data già fissata; il fatto di proporre questa opzione già organizzata,e con, al meno in parte gli stessi componenti, darebbe un senso di continuità e la possibilità di un ulteriore crescita. La ringrazio ancora,un cordiale saluto, aldo
Con la presente la informo che il seminario è stata un’esperienza bellissima, Lei è una persona molto disponibile e a cercato per ognuno di noi anche se non ci conosceva a trovare l’inizio di un percorso per
cominciare a risolvere i nostri mali.
La ringrazio di tutto cuore e spero di riuscire a venire al suo prossimo seminario. sara
Caro dottore, le mie impressioni sul seminario sono le seguenti. Si tratta di un’esperienza piuttosto forte a livello emotivo, una full immersion nella condivisione e nell’ascolto dell’altro, cosa a cui, purtroppo, non si è più molto abituati. È anche, se vogliamo, una grande lezione di umiltà , imparando a giudicare di meno e a immergersi nei panni dell’altro, chiunque esso sia. A differenza della terapia singola, il vantaggio è la possibilità di ascoltare.
gentile dott. Cavaliere, oltre all’immenso piacere che ho avuto nel conoscerLa di persona,mi complimento per la bravura, competenza e tanta simpatia con la quale ha saputo coinvolgere tutti noi. E’ stato per me un confronto aperto e molto istruttivo, custodisco nella mente e nel cuore alcuni consigli che cercherò di mettere in pratica nella mia vita. Grazie e cordiali saluti. Giovanni
—————————————————–
RICHIESTA DI CHIARIMENTI INVIATA DA UNA PARTECIPANTE AD UN SEMINARIO (le riposte sono in corsivo)
Seminario Progetto Maldamore Dott. Cavaliere.
22-23 Novembre 2008
QUESITI :
Vorrei da Lei queste risposte:
1. Quanto sono “dipendente”, ovvero quanto grave è la mancanza di affetto che ho incamerato in passato?
La dipendenza non si può misurare, varia in relazione alla persona ed allo stato soggettivo di sofferenza che prova. Valutandola in maniera relativa (in riferimento alla sua persona) la sua dipendenza è abbastanza seria. In termini assoluti (in riferimento ad altri casi che ho visto) lo è di meno
2. Quanto è bassa la mia autostima? Ed ha senso lavorare sulla mia autostima? (in passato mi è stato suggerito un percorso di accrescimento di stima verso la figura maschile piuttosto che su di me)
Non ritengo che la sua autostima sia bassa. Concordo col suggerimento che le hanno dato in passato. Lei verso la figura maschile prova molta rabbia inespressa.
• Sto facendo tutto il possibile per uscirne?
Ritengo che stia facendo molto per uscirne. Fra l’altro è venuta anche al seminario. Purtroppo a volte la colpa non è solo individuale ma anche del contesto in cui si vive. Quest’ultimo non l’aiuta ad uscirne del tutto.
Dubbi:
1. “Amare se stesse” per colmare il bisogno interiore, avere cura della propria “bambina” che piange e protesta per il non amore ricevuto………per avere esigenze affettive più basse e più facili da soddisfare per chiunque incontreremo. (Anche se tra le principali “regole” di buon senso per una coppia c’è anche di “esprimere” l’affetto anche nella quotidianità, magari con un piccolo gesto imprevisto, una telefonata, un abbraccio imprevisto); Ci stiamo prendendo in giro da sole???
2 Ho la sensazione di aver ricominciato ogni storia con molta diffidenza, per non soffrire più, con la consapevolezza di “volere sempre qualcuno che non mi vuole”, attendendo con pazienza solo una insistente decisione dell’altro per potermi lasciar andare, con alcuni episodi addirittura di imbarazzo mio personale (tutto dire) per la mia non adeguata risposta al loro interesse. Eppure il mio inconscio si era accorto che fingevano…..ed erano antidipendenti??? Come farò la prossima volta a non farmi ingannare dal mio inconscio????
3.Se le premesse di un rapporto sono condivisione di valori, di passioni, di attrazione, di intimità…….ma minata dalle proprie ferite, quanto è giusto insistere per trovare soluzioni possibili per sostenersi nell’accettare e gestire le proprie vulnerabilità reciprocamente? Mi rispondo sola: fino a quando la qualità della vita è ancora in positivo (unico vero campanello il fisico che esprime realmente la nostra anima; la mente …mente!!)
I suoi dubbi sono legittimi e non vanno risolti. Fanno parte del processo terapeutico. Anzi se mi autorizza li pubblico sul sito in maniera anonima perché significativi ed utili
Interessi e passioni
Passato e presente: danza, animali, musica, giardinaggio, sapori, natura, odori, yoga, reiki, viaggi, evoluzione della coscienza,
Presente e futuro: spazio alla mia libertà espressiva e creatività sopita (teatro, pittura, imparare uno strumento musicale, partecipare a progetto di volontariato all’estero, scrittura di un opera teatrale…….)
Dott. Roberto Cavaliere
Psicologo, Psicoterapeuta
per contatti e consulenze tel.320-8573502 email: cavalierer@iltuopsicologo.it