Articoli

LA SEPARAZIONE CON GLI OCCHI DI LUI: COSA PROVANO GLI UOMINI QUANDO SI SEPARANO

La separazione viene vissuta in maniera diversa da uomini e donne, scopriamo come la vivono i nostri partner anche per riuscire a gestire meglio questo momento

La separazione è donna: vale a dire che nella stragrande maggioranza dei casi sono le donne a prendere la decisione di separarsi, a prendere atto delle criticità della relazione, ad avere consapevolezza che non si può più andare avanti. L’uomo prova sentimenti ed emozioni soprattutto se subisce la separazione.

Quindi spesso l’uomo è spettatore passivo in questo processo di separazione e questo non significa che non prova sofferenza. La sua sofferenza può essere di due tipi: attiva e passiva .

– La sofferenza attiva è quella che prevale nella maggioranza degli uomini quando si separano.  Molti uomini diventano come dei bambini che sono abbandonati dalla madre. Non accettano tale separazione che è vissuta al pari di un vero e proprio abbandono. Si agitano, si disperano, negano la separazione stessa. Si può arrivare a mettere in atto veri e propri comportamenti ossessivinei confronti della partner fino ad arrivare anche allo stalking o a brutti episodi di cronaca giudiziaria.

– Taluni soffrono passivamente, non reagiscono, si rinchiudono in una fase depressiva. Non riescono a elaborare il processo del lutto della separazione.

– Ma c’è anche una terza categoria, spesso trasversale alle altre due descritte. Quelli che per non sentire il dolore della disperazione o della depressione attuano la pratica del chiodo scaccia chiodo. Con quali esiti è facile immaginare soprattutto per la partner che subentra immediatamente alla fine di una separazione.

In ogni caso nell’uomo che ci separa c’è una difficoltà a entrare in risonanza con le sue emozioni più profonde. Non vogliono provare, non vogliono sentire per non soffrire.

“La storia di una certa ragazza mi fa ancora male, non trovo quello che cerco e quello che cerco ormai non può più essere lei, lei mi ha mandato a vedere se il gallo aveva fatto l’uovo e quando sono tornato e le ho detto di si mi ha mandato a quel paese e mi ha detto di non farmi più vedere. Per un po’ ci ho provato, ma sai bene che quando l’amore si spegne è più freddo della morte. Il problema è che le due parti in causa non si spengono contemporaneamente e quando sei la parte ancora accesa preferiresti essere morto. È incredibile come le parole possano imitare la saggezza. Se ti ostini a cercare qualcosa corri il rischio di trovarla. Vorrei amare ancora, dare il meglio di me a una ragazza. Il problema è che non so cosa sia il meglio di me, non sono sicuro che ci sia un meglio in me. Quando un aereo perde la rotta basta una manovra per ritrovare le coordinate ma quando un treno deraglia non c’è più molto che si possa fare.

C’era un’idea che mi ronzava in testa, cioè che magari non saremo mai in grado di capire del tutto qualcuno, tanto meno chi più amiamo, ma possiamo comunque amarlo senza riserve. Secondo me amare una persona è forse più facile che capirla ma molto più pericoloso perché l’amore fa sempre male. Si può cercare di capire qualcuno ma non si può cercare di amarlo. L’amore nasce involontario. L’amore può aumentare o diminuire fino a sfumare del tutto ma non si può imporre. A volte ci piacerebbe amare una certa persona, possiamo addirittura dire che quella persona ha tutte le qualità perché ci innamoriamo di lei ma questo non accade. Con uno sforzo più o meno grande ci si abitua a chiunque ma abituarsi non è amare. Non so se le mie idee sono giuste oppure assurde ma tendo a credere che l’amore esiste, che è un’invenzione dell’uomo e che ora è fuori controllo.”

Efraim Medina Reyes

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it