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COME PROVARE A RICOSTRUIRE IL RAPPORTO DI COPPIA

A. e D. formavano una coppia dove ciascuno dei due, per stanchezza o per disperazione, aveva rinunciato all’amore dell’altro. Non si erano separati ricomponendo il loro amore a un livello meno elevato, nell’amore comune per i viaggi e i pezzi di antiquariato, legami certamente meno fragili e dolorosi che non l’infinita speranza dell’amore. Da allora, la vita li evitava come l’acqua di un torrente circonda senza ricoprirla una grossa pietra posta al suo centro.
(Christian Bobin)

Quando la relazione entra in crisi è necessario ripartire dalle fondamenta dell’unione per riuscire a ritrovarsi

Ricostruire una relazione dopo una crisi profonda e violenta che l’ha attraversata, come potrebbe essere un tradimento richiede la conoscenza dell’ ‘arte della riparazione’ come affermerebbe Bauman (vedi brano alla fine dell’articolo). Ma ancor prima di provare a ricostruire bisogna volerlo veramente e bisogna volerlo in due.

Potrebbe sembrare scontato quando si tenta di ripartire all’interno di una coppia, ma non è così. La buona intenzione talvolta è solo di facciata, nasconde dolori rabbie e rancori profondi e vecchi che potrebbero minare in partenza il tentativo di ricostruzione. Diventa quindi necessario prima di cercare di stabilire se si è veramente liberati quasi del tutto (del tutto è impossibile) delle emozioni negative che si ha dentro verso l’altro.

Stabilito ciò, si deve iniziare a discutere dei rispettivi bisogni, delle rispettiveaspettative che abbiamo nei confronti della relazione. Comunicare, dialogare in maniera attiva ed empatica ascoltando veramente l’altro e non come monologo da parte di entrambi. Gettare le basi di una comunicazione e di un ascolto attivi, empatici e profondi permette di gettare fondamenta solide per la ricostruzione della relazione, dove tutti gli altri passaggi avvengono spontaneamente e inizia il vero e proprio processo di rinascita per la coppia.

Se non avviene quanto descritto le varie ‘ricette di coppia’ servono a ben poco.

“Una volta insinuato il tarlo dell’insicurezza, la navigazione non è mai sicura, ragionata e tranquilla. Senza timone, la fragile zattera della relazione ondeggia tra due nefasti scogli su cui tanti rapporti si infrangono: sottomissione totale e potere totale, accettazione supina e prevaricazione arrogante, rinuncia alla propria autonomia e distruzione dell’autonomia del partner. L’infrangersi contro uno qualsiasi di questi due scogli farebbe affondare finanche una nave in perfette condizioni e con un equipaggio esperto – figuriamoci una zattera con a bordo un marinaio inesperto che, cresciuto nell’epoca dei pezzi di ricambio, non ha mai imparato l’arte della riparazione. Nessuno dei marinai di oggi perderebbe tempo a riparare la parte danneggiata, ma la sostituirebbe con un’altra identica. Sulla zattera delle relazioni, tuttavia, non si sono ricambi disponibili.
Da L’amore liquido di Bauman, edito da Laterza

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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