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HYBRIS: PRESUNZIONE D’AMORE

“È per noi sul filo dell’hybris, già esasperata dai rispettivi sistemi originari di apprendimento, che ciascun membro della nostra coppia sceglie un partner ‘difficile’. È proprio con questo che ciascuno vuole ripetere la sfida, che ciascuno pretende di riuscire. Osserviamo come le posizioni dei due nella relazione sono sostanzialmente identiche, simmetrìche. Ciascuno anela spasmodicamente a conquistare il controllo della definizione della relazione. Ma tosto ciascuno riesperimenta, al minimo tentativo, il fallimento temuto” …Usiamo il vocabolo greco originale, in quanto non riducibile al termine orgoglio. Giacché hybris è ben più dell’orgoglio, che è anche sano. Hybris è invece la supponenza, la tracotanza, la tensione simmetrica esasperata al punto da non arrendersi di fronte all’evidenza e alla stessa imminenza di morte” Paradosso e Controparadosso Selvini Palazzoli M., Boscolo L., Cecchin G., Prata G. Editore Raffaello Cortina

 

Il termine hybris viene dal greco e significa arroganza. Tale termine nel mondo greco assumeva una doppia valenza, sia religiosa che civile. Sul piano religioso denotava la convinzione di essere simile ad un dio ed era un atto di superbia punito con severità. Sul piano civile denotava l’arroganza di trattare gli altri secondo il proprio volere senza incorrere in nessuna punizione della società civile.

La prima ad usare il termine HYBRIS è stata la psichiatra milanese Selvini Palazzoli ed i suoi collaboratori a connotare una modalità relazionale tipica delle coppie con “transazioni schizzofreniche”

In questa sede estendo ed uso il termine HYBRIS come “presunzione d’amore” a connotare un atteggiamento ricorrente in chi è affetto da Dipendenza Affettiva. Vale a dire la presunzione d’essere amati o di essere amati come vorremmo da chi non è disposto ad amarci o ad amarci nel modo che vorremmo. Tale “pretesa o arroganza” potrebbe essere un segnale della presenza della componente narcisistica nelle personalità dipendenti.

Come nell’antica grecia il termine hybris connotava gli esseri umani che volevano superare i propri limiti, sfidando gli dei, così, attraverso una concezione estremamanente romantica dell’amore, il dipendente affettivo vuole superare ogni limite, anche il volere dell’altro. Con quali conseguenze per se stessi e per l’altro si può immaginare.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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