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LA ROUTINE NELLA COPPIA: RISCHIO SIMBIOSI

Sintesi dell’ articolo pubblicato sul mensile “Silhouette Donna” di febbraio 2009 dal titolo “Le insidie per la coppia”scritto dalla giornalista Elena Goretti con la collaborazione del Dott. Roberto Cavaliere

 

Il tempo può giocare brutti scherzi alle coppie innamorate. Innanzitutto perché, si sa, con lo scorrere dei giorni può affievolire la passione e far emergere i difetti dell’uno e dell’altra. E, in più, perché se i partner non riescono a “organizzarlo” bene, tenendo conto delle reciproche abitudini ed esigenze, può dare luogo a risentimenti o a una simbiosi destinata a scoppiare.

* Insomma, sembrerà scontato, ma quando si è in coppia è fondamentale tenere presente che si è in due e non più da soli. Anche se si avrebbe voglia di stare il più possibile insieme, condividendo momenti, attività, amicizie, esperienze, bisogna ricordare che ciascun partner ha necessità, abitudini e soprattutto un’individualità che non solo richiede tempi e spazi, ma che merita di essere rispettata anche quando si sta insieme. Se si rinuncia alla propria identità (magari senza rendersi conto) in nome della coppia, può subentrare a lungo andare il risentimento, il senso di soffocamento o, peggio ancora, la noia.

Innamorati, ma indipendenti

Ma cosa vuol dire, in pratica, “gestire correttamente il tempo e la vita a due”? Se, infatti, è facile comprenderne il significato sul piano teorico, può essere più difficile individuare gli ambiti e le occasioni in cui mettere in pratica questa indicazione di massima.

Isole di libertà

Chi ha detto che la vita a due preclude divertimenti e interessi al di fuori della coppia? Anzi, in ogni rapporto è importante che ciascuno dei partner mantenga degli spazi di libertà personali, in cui coltivare interessi e passioni in piena autonomia.

* Coltivare isole di liberta, se viene fatto con il giusto equilibrio, non va a discapito della vita a due, ma al contrario porta linfa vitale al rapporto. Perché permette di realizzarsi personalmente e in più arricchisce la coppia. Ognuno dei due partner, infatti, informa e fa partecipe l’altro delle sue attività. E tra i due aumentano gli argomenti di conversazione e le ragioni per scoprire l’altro e innamorarsene di più. Ben venga allora l’appuntamento settimanale a teatro con le amiche, le serate dedicate alla palestra o al proprio sport preferito, il pomeriggio di shopping da sole o l’escursione fuori città con un’amica o con un gruppo organizzato.

* Un’unica attenzione: nel garantirsi reciprocamente delle isole di libertà, non bisogna arrivare all’eccesso opposto in cui si finisce per essere assorbiti troppo dalle attività personali e si trascorre sempre meno tempo insieme. E’ questa la prova più difficile nell’organizzazione del tempo in coppia: selezionare con equilibrio i momenti per stare insieme e quelli da trascorrere da soli , facendo in modo che la coppia ne esca arricchita e non appesantita ancora di più.

I rapporti con gli amici

Anche gli amici vanno “gestiti” equamente, al pari di altre faccende della coppia. Soprattutto quando questi non coincidono, ognuno dei due partner lotterà per imporre i propri, convinto in fondo che siano più simpatici e piacevoli di quelli del partner. Risultato? Alla fine, uno dei due comincerà a risentirsi e le serate in compagnia diventeranno ben presto un motivo di scontro.

* Per evitare questa situazione occorre innanzitutto cambiare mentalità. Quando due persone stanno insieme mettono automaticamente al primo posto la loro coppia. E questo i partner non devono dimenticarlo nemmeno quando si tratta di vedere gli amici di sempre. In altre parole, ognuno deve essere libero di coltivare i rapporti di amicizia che desidera, ma non di imporli al partner. Non deve nemmeno chiedere all’altro di accettarli in nome del sentimento che prova, come se fosse una sorta di “test” d’amore. Il rapporto di coppia è una relazione a due. Ed è questa che deve essere messa al primo posto. Solo dopo vengono gli amici.

Le reciproche famiglie

Altra questione da gestire fin dal principio è quella del tempo da dedicare alle rispettive famiglie, per non trovarsi col passare dei mesi a discutere e ad accusarsi reciprocamente sul ruolo dei rispettivi genitori. Ben presto la coppia deve confrontarsi con il fatto che esistono delle circostanze “obbligate” in cui l’uno o l’altro è chiamato a stare in famiglia, rinunciando alla vicinanza con il partner.

* Questo problema si può risolvere in due modi. In primo luogo, bisogna stabilire di comune accordo quali sono i momenti da dedicare alle famiglie d’origine, per non doversi trovare di volta in volta nella circostanza di dover “chiedere il permesso” all’altro o di doversi scusare perché impegnati con i genitori. Ad esempio, si può stabilire che è giusto trascorrere con le rispettive famiglie i pranzi della domenica, le ricorrenze speciali e, in generale, almeno un pasto alla settimana. In secondo luogo, una volta fatte le presentazioni del caso, può essere utile partecipare di tanto in tanto alle riunioni di famiglia del partner, per evitare di sentirsi esclusi o messi da parte.

* Se poi, col passare del tempo, la coppia si consolida fino a decidere di convivere o di sposarsi, la gestione della famiglia deve essere affrontata nuovamente, partendo dal presupposto che ora la “famiglia” è costituita in primis dalla coppia stessa e che tutto, ora, è subordinato a questo. Ciò naturalmente non esclude le famiglie d’origine, ma cambia il rapporto con loro, che diventa più maturo, autonomo e indipendente. Con questo presupposto la coppia non corre mai il rischio di intrusioni e, soprattutto, non si incrina a causa dei rispettivi genitori.

Come comportarsi nella quotidianità

Per tenere vivo un rapporto nella quotidianità, al di là della gestione delle faccende pratiche, è importante seguire alcuni comportamenti di massima, per evitare che lo scorrere dei giorni possa smorzare gli entusiasmi e far subentrare la noia. La cosa più importante è continuare a mantenere il gioco della seduzione ed essere sempre reciprocamente attraenti, come se ci si conquistasse ogni giorno per la prima volta. Questo vale per l’aspetto fisico, ma non solo. Perdere la pazienza, alzare la voce, rispondere in modo brusco o sgarbato come mai ci si sarebbe sognati di fare all’inizio del rapporto sono il segnale che si sta cominciando a darsi per scontati.

* Condividere anche le questioni meno romantiche della vita di tutti i giorni può fare dimenticare l’emozione dell’inizio della storia d’amore. E l’eccessiva confidenza rischia di indebolire il rapporto. E’ proprio il lasciarsi andare nelle piccole cose che, alla lunga, può spegnere l’interesse che l’altro nutre nei nostri confronti. Per questo non bisogna smettere di essere attenti e di aver voglia di mostrarsi al meglio.

 

pubblicato sul sito il 04 marzo 2009

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it