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AMORE PROGETTUALE O SINDROME DI PIGMALIONE

Pigmalione, era re di Cipro e anche un abilissimo scultore ma non aveva né voglia né tempo per pensare all’amore. Afrodite volle vendicarsi per questo disprezzo nei confronti dell’amore e decise di far innamorare Pigmalione, punendolo. Fece innamorare Pigmalione di una statua di avorio, che il re stesso aveva scolpito, una statua di una fanciulla molto bella. Da quel giorno il re non ebbe più pace, passava giorno e notte a contemplare la statua, a declamare il suo amore per lei, ad accarezzarla, baciarla, ma a tutte le sue attenzioni la statua restava muta, fredda e insensibile. Pigmalione supplicò tanto Afrodite affinché lo guarisse da quell’insana passione per la statua, ma la dea si divertiva molto a vedere il re spasimare per una statua d’avorio, poi però ebbe pietà e con un tocco delle sue divine mani la statua si trasformò in una giovane fanciulla che Pigmalione sposò e da cui ebbe un figlio, Pafo.

 

Come nel mito di Pigmalione, lo scultore greco che creò una statua molto bella, Galatea, ma non contento della sua bellezza voleva sempre migliorarla ulteriormente fino a volerle dare il dono della parola, così nell’amore o sindrome di Pigmalione , la persona amata non viene totalmente aprezzata per quello che è, ma per quello che diventerà. Per esempio quelle persone che si innamorano di un futuro avvocato o medico o che cercano di cambiare e/o migliorare la persona di cui sono innamorati.

Come lo scultore Pigmalione modellava la propria statua così si cerca di modellare la propria partner o il proprio partner. Ilmodellare l’altro può andare dall’abbigliamento fino agli interessi ed attitudini personali.

Questa sindrome si può sovrapporre anche alla problematica della codipendenza o della sindrome da crocerossina, in cui le persone cercano di riscattare un alcolizzato, un drogato, un violento, una prostituta…

Gli amori nati sul modello di Pigmalione spesso conducono a relazioni felici e durature. Il rischio potrebbe nascere quando il partner desidera l’uguaglianza ed inizia ad imporre la sua individualità.

Lo psicanalista Bergmann individua anche due varianti della sindrome di Pigmalione: “Un particolare tipo di amore di Pigmalione è quello in cui uno dei partner è disposto a continuare il rapporto solo se l’altro promette di sottoporsi ad analisi; oppure in cui un partner eterosessuale si lega con uno omosessuale nella convinzione che l’amore ne cambierà le tendenze sessuali.” (Anatomia dell’amore, pag.279)

Nel 1914 il mito di Pigmalione diede spunto al lavoro di George Bernard Shaw “Pygmalion” da cui fu tratto un film nel ’64 “My Fair Lady” con Audrey Hepburn nei panni di una popolana, Eliza Doolittle che, sotto la guida del prof. Higgins, con l’adeguata educazione riesce alla fine a diventare una very milady.

Nella letteratura ci sono tantissimi esempi di questo tipo. Anche Jean-Jacque Rouseau aveva espresso un desiderio simile nel libro Émile, nel quale si impegna ad educare un giovane ragazzo secondo i principi naturali della ‘bontà’.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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