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GELOSIA PATOLOGICA: GELOSIA OSSESSIVA, SINDROME DI MAIRET, SINDROME DI OTELLO

OTELLO: Quel fazzoletto che mi era tanto caro, e te l’avevo dato io, e tu l’hai dato a Cassio.
DESDEMONA: No: sulla mia vita e sull’anima mia. Mandatelo a chiamare e domandatelo a lui.
OTELLO: Guardati, anima dolce, dallo spergiuro. Guardati! Sei sul letto di morte.
DESDEMONA: Lo so: non per morirci ora.
OTELLO: Sì . Subito. E dunque confessa apertamente il tuo peccato; perché il negarlo in ogni suo punto con giuramento, non potrà smuovere mai né soffocare questa certezza che mi strazia. Devi morire.
COMMENTATORE: Il tradimento del proprio compagno o della propria compagna mostra come tutto ciò che appare perfetto e che conferisce senso alle cose può avere fine. Il tradimento della coppia conduce alla conoscenza di questa realtà e quindi, in fondo, alla profonda solitudine e separatezza degli esseri umani.
DESDEMONA: Domani mi ucciderai. Lasciami vivere stanotte.
OTELLO: Ah, resisti?
DESDEMONA: Solo mezz’ora. . .
OTELLO: Ora. È deciso. Subito.
DESDEMONA: Il tempo di dire una preghiera.

La gelosia patologica può essere inquadrata in tre grandi gruppi distinti in base alle caratteristiche formali delle idee di gelosia. Sono, in ordine di gravità:
1) la Gelosia Ossessiva in cui le tematiche di gelosia hanno caratteristiche che possono rientrare in quelle che il DSM-IV ha indicato per il Disturbo Ossessivo Compulsivo;
2) la Sindrome di Mairet in cui le tematiche di gelosia hanno le caratteristiche formali delle idee prevalenti;
3) la Gelosia Delirante o Disturbo Delirante di tipo Geloso secondo il DSM IV, detta anche «Sindrome di Otello».
Nella Gelosia Ossessiva le immagini e le idee di infedeltà sono incoercibili e nucleare è il dubbio sulla infedeltà del partner, un dubbio lacerante che non si riesce a mettere a tacere. Chi ne soffre è continuamente alla ricerca di segnali che possano lenirlo, confermarlo o smentirlo. Il paziente si trasforma spesso in un detective a tempo pieno che può impiegare nelle attività di ricerca delle infedeltà del partner il più e il meglio del suo tempo. I gelosi ossessivi riconoscono l’infondatezza dei loro sospetti, arrivano anche a vergognarsene, ma sono, loro malgrado, trascinati e sommersi dalla tormentosità del dubbio. Così c’è chi sottopone tutti i giorni la moglie a martellanti interrogatori, chi controlla minuziosamente la castità del suo abbigliamento o la corrispondenza del partner e chi magari anche la biancheria intima alla ricerca di attività sessuali illecite. Queste persone riescono a rendersi conto delle loro esagerazioni, ma «non ce la fanno» a cambiare condotta, né a scacciare dalla propria mente certi pensieri pur sentiti come assurdi. I sentimenti di gelosia vengono vissuti permeati da un incoercibile dubbio. Sono tendenzialmente criticati ed il paziente vive con pena il fatto di provarli e ancora di più di «dover» accondiscendere alle conseguenti condotte comportamentali, fino a momenti di possibile grave egodistonia. Talvolta quello che stupisce è come l’Altro accetti (anche per anni) tutto questo, suggerendo come nella scelta del partner e nello sviluppo di una tale sintomatologia (almeno quando questa si mantenga per anni) non si deve più parlare di un singolo malato, ma di una coppia gravemente disturbata.
Nella Sindrome di Mairet chi ne è affetto vive in un clima pervaso di vissuti di gelosia non solo di tipo amorosa. La condizione è indicata anche come «Iperestesia Gelosa» e delinea un quadro clinico di confine tra normalità e patologia in cui le idee di gelosia sono quantitativamente floride e tendono ad occupare tutto il campo esperenziale del paziente. Sono anche notevolmente persistenti tanto che spesso costituiscono un vero e proprio doloroso stile di vita. Diventano cioè compagne insostituibili di ogni relazione umana significativa (massimamente se sentimentale). Le tematiche di gelosia assumono in questa condizione la struttura formale di «idee prevalenti», hanno cioè una forte componente affettiva e mantengono un costante confronto con la realtà, pur occupando in modo stabile ed esclusivo il campo coscienziale del paziente. Inoltre spingono fortemente ad «agiti» non infrequentemente sentiti, dal contesto socio-culturale, come abnormi e patologici.
Nella Sindrome di Otello (o Gelosia Delirante o Delirio di Gelosia) la persona è convinta dell’infedeltà del partner e ricerca e trova “conferme” del tradimento ovunque. Tenta in ogni modo di strappare la confessione al partner e attua rimedi contro la sua supposta infedeltà restringendone l’autonomia o assoldando investigatori. Il comportamento del paziente pertanto non è teso alla scoperta di qualcosa, che si pensa già di sapere, ma piuttosto a far ammettere all’altro la colpa. Da qui una continua richiesta di confessioni assillanti, portate avanti talvolta in modo reiteratamente subdolo, altre volte con l’arma del ricatto, talvolta infine ricorrendo alla coercizione e alla violenza fisica. L’ammissione del tradimento viene presentata sempre come «La Medicina» che porrà fine ai tormenti e ai dubbi che ne conseguono. Talvolta il partner accusato, nella speranza di porre fine ad una situazione insostenibile, ammette un magari inesistente tradimento. Lungi dal placarsi il delirante, che ha finalmente avuto la conferma delle sue certezze, intensifica la sua aggressività e tenta di far ammettere ulteriori infedeltà. Questo tipo di gelosia può giungere ad atti violenti nei confronti del partner o del presunto amante e spesso è una complicanza dell’alcolismo cronico.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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