Essere una persona sensibile vuol dire percepire un tono di voce distante durante una telefonata, riconoscere l’ansia, la paura e la tristezza nella faccia degli altri. Essere sensibile vuol dire fare caso a tutto, e con “tutto” intendo veramente qualsiasi cosa: un fiore sconfitto dal vento, un cane solo, un colore diverso del cielo, un sorriso più sentito, una parola colorata in mezzo a tante parole anonime. Essere sensibili vuol dire vivere dieci, cento, mille vite ogni giorno. Quando sei sensibile non puoi fregartene, farti gli affari tuoi, lasciar perdere. Chi è sensibile, se sa di aver ferito qualcuno si tortura per ore ed ore pensando alla sensazione che gli ha fatto provare. Chi è sensibile dura una fatica immensa. Si dovrebbe aver cura di chi è sensibile, potrebbe morire per una carezza in meno. Susanna Casciani
In ogni relazione, in ogni coppia c’è sempre chi è più “sensibile” rispetto all’altro. Fondamentale per la sopravvivenza della relazione è comprendere quanto siano distanti le due diverse sensibilità. Se la distanza è eccessiva si aprono due scenari diversi:
o ci separa perchè è difficile accettare questa distanza di sensibilità nel tempo;
o si rimane comunque insieme perchè la persona maggiormente sensibile accetta l’insensibilità dell’altro per vari motivi, tra cui il principale è l’incapacità di separarsi
In quest’ultimo caso la persona maggiormente sensibile paga un caro prezzo in termini di sofferenza personale acuita dalla stessa sensilità che le appartiene in una sorta di circolo vizioso.
Compito di ogni terapia di coppia (o anche autoterapia) è cercare di attenuare le “distanze di sensbilità” li dove è possibile.
Lo psicanalista Lacan ha elaborato la ‘Teoria dello Specchio’ nella quale afferma che tra i sei e i diciotto mesi il bambino, in braccio alla madre, davanti allo specchio reagisce dapprima all’immagine come se appartenesse a un altra persona, ma, nel momento in cui incrocia lo sguardo della madre nello specchio, l’immagine gli si rivela come sua. Se quest’altro sguardo non dicesse al bambino che l’immagine gli appartiene, egli continuerebbe a considerarla come qualcosa di esterno. L’investimento del bambino si attua prima ancora che sul proprio corpo, percepito come frammentato, sull’immagine completa dello specchio, sull’altro riflesso nello specchio.
Questa è la prima identificazione, immaginaria, ed è due volte alienante perché dipende dallo sguardo della madre: se questo sguardo nello specchio non lo vedesse, egli non si riconoscerebbe. L’immagine del corpo sostituisce la realtà del corpo. Ciò che è investito è l’altro nello specchio e nello stesso tempo il desiderio dell’altro, attraverso lo sguardo della madre. Identificandosi con la madre il bambino assume il desiderio della madre come proprio.
Nella relazione d’amore in etò adulta avviene un processo simile, solo che al posto della madre c’è il partner. Ci si rispecchia insieme al partner e se non si percepisce che questo rispecchiamento è reciproco si ha la sensazione di non essere riconosciuti come persona da amare.
Un esercizio che consiglio di effettuare alle coppie è di guardarsi insieme nello specchio alla ricerca del reciproco desiderio e riconoscimento.
http://www.maldamore.it/wp-content/uploads/2020/11/coppie-nell-amore-allo-specchio-nella-mattina-114739664.jpg9571300Dott. Roberto Cavalierehttp://www.maldamore.it/wp-content/uploads/2016/08/Maldamore-logo-web.pngDott. Roberto Cavaliere2020-11-23 21:55:082020-11-23 21:55:08LA TEORIA DELLO SPECCHIO DI LACAN IN AMORE
Di seguito sono state estrapolate 12 affermazioni dal libro della Psicologa americana Robin Noorwod “Donne che Amano Troppo” edito in Italia dalla Feltrinelli. In questa sede, tali affermazioni vengono utilizzate come test per individuare il possesso o meno delle caratteristiche della dipendenza affettiva
Leggete le affermazioni e segnate quelle in cui vi riconoscete,
Poiché non eravate mai riusciti a cambiare i vostri genitori trasformandoli in persone calde e affettuose che desideravate, rispondete con troppa passione al tipo di partner emotivamente non disponibile che vi è familiare e che potete cercare di cambiare col vostro amore.
Per il terrore dell’abbandono, fate qualsiasi cosa per impedire che la relazione finisca.
Nulla è troppo faticoso, se potrà “aiutare” la persona che amate.
Abituati alla mancanza di amore nei rapporti personali, siete disposti ad aspettare, sperare e continuare a sforzarvi di piacere.
Siete disposti ad assumervi ben più del 50% di responsabilità, colpe e biasimo in una relazione
La vostra autostima è pericolosamente bassa e, nel profondo di voi, siete convinte di non meritare di essere felici. Piuttosto, credete di dovervi guadagnare questo diritto.
Poiché nell’infanzia non vi siete mai sentiti sicuri, avete bisogno disperato di controllare il vostro partner e la vostra relazione. Mascherate i vostri sforzi di controllare persone e situazioni con il pretesto di essere “soccorrevoli”.
In una relazione siete più in contatto con il vostro sogno di “come potrebbe essere” che con la realtà dei fatti.
Siete dediti al partner e alle sofferenze emotive come una droga.
Essendo attratti da persone con problemi che hanno bisogno di essere risolti e lasciandovi coinvolgere in situazioni caotiche, incerte ed emotivamente penose, dimenticate le responsabilità che avete verso voi stessi.
Forse avete una tendenza alla depressione che cercate di prevenire con l’eccitamento che viene da un rapporto sentimentale instabile.
Non trovate attraenti le persone gentili, equilibrate “
Maggiore è il numero di affermazioni in cui vi siete riconosciute e maggiore è il grado della vostra dipendenza affettiva. Prenderne consapevolezza è il primo passo verso una possibile guarigione
Il testo della canzone di Mia Martini “Gli uomini non cambiano” descrive, in maniera magistrale, gli uomini narcisi ed i loro comportamenti. Nella parte iniziale del testo viene descritto da dove nasce l’attaccamento a questa categoria di uomini: la possibile presenza di un padre narciso nell’infanzia.
Il testo della canzone non necessita di ulteriori chiarimenti
Sono stata anch’io bambina
Di mio padre innamorata
Per lui sbaglio sempre e sono
La sua figlia sgangherata
Ho provato a conquistarlo
E non ci sono mai riuscita
E ho lottato per cambiarlo
Ci vorrebbe un’altra vita
La pazienza delle donne incomincia a quell’età
Quando nascono in famiglia quelle mezze ostilità
E ti perdi dentro a un cinema
A sognare di andar via
Con il primo che ti capita e che ti dice una bugia
Gli uomini non cambiano
Prima parlano d’amore
E poi ti lasciano da sola
Gli uomini ti cambiano
E tu piangi mille notti di perché
Invece, gli uomini ti uccidono
E con gli amici vanno a ridere di te
Piansi anch’io la prima volta
Stretta a un angolo e sconfitta
Lui faceva e non capiva
Perché stavo ferma e zitta
Ma ho scoperto con il tempo
E diventando un po’ più dura
Che se l’uomo in gruppo è più cattivo
Quando è solo ha più paura
Gli uomini non cambiano
Fanno i soldi per comprarti
E poi ti vendono la notte
Gli uomini non tornano
E ti danno tutto quello che non vuoi
Ma perché gli uomini che nascono
Sono figli delle donne
Ma non sono come noi
Amore, gli uomini che cambiano
Sono quasi un ideale che non c’è
Sono quelli innamorati come te
In questa canzone CRUDELIA del cantante rapper MARRACASH viene descritta, in maniera significativa, la relazione con una personalità narcisista e manipolatrice al femminile. Il testo della canzone descrive bene la personalità di tale tipologia di donna e la modalità relazionale che si viene ad instaurare. Tale tipologia di personalità e modalità di relazione vale anche a parti inverse, vale a dire al maschile.
Nel riportare il testo della canzone ho evidenziato le parti che ritengo maggiormente significative.
Un ragazzo incontra una ragazza, sono entrambi fuoco e incendiano la stanza Nella vita lui un po’ ce l’ha fatta, però sotto sotto qualcosa gli manca E lei lo capta, sembra calda, che ha una marcia in più Mentre dentro invece è la più marcia, mentre dentro è fredda come igloo È un arpia, strategia, diventare quello che lui vuole Che lei sia pianta e figa, le armi per estorcergli l’amore Dice, dice, ma è una predatrice, prima stordisce la preda Lui reagisce, però non capisce che lentamente si è presa tuttoTutto l’amore che ho, tutte le forze che ho, me Tutto l’orgoglio che ho, sarei impazzito sennò Ci ho pianto troppo, però tutte le lacrime che ho Ti ho dato tutto, te no, eri Crudelia De MonTutte le volte che ti ho detto: “Basta” perché superavamo i limiti Tutti i tuoi drammi, gli inganni, gli scontri e dopo gesti folli Ti giuro che è l’ultima volta, sensi di colpa, se ti voltavo le spalle mi gridavi: “Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo e non ho ancora finito con te” Tu che gridi fino a diventare brutta Io che ancora non so chi davvero sei E nessuno poi la tira tanto lunga Meno che me, meno che lei Non so se è amore o manipolazione, desiderio od ossessione Se pigrizia o depressione, che finisca per favore (prima), che esaurisca la ragione
Rissa per la strada per la tua scenata, quasi all’estero mi arrestano Io ti voglio fuori casa, fuori dal mio letto, fuori dalla testa mo Mentire senza emozioni, come fai? Il mio amore è marcito in odio Forse sei il peggio che abbia incontrato mai Sicuramente sul podio Che poi non so perdonare me Perché ero un complice in fondo Ti ho dato l’anima e invece te Mi hai dato solo il tuo corpoTutto l’amore che ho, tutte le forze che ho, me Tutto l’orgoglio che ho, sarei impazzito sennò Ci ho pianto troppo, però tutte le lacrime che ho Ti ho dato tutto, te no, eri Crudelia De MonTutte le volte che ti ho detto: “Basta” perché superavamo i limiti Tutti i tuoi drammi, gli inganni, gli scontri e dopo gesti folli Ti giuro che è l’ultima volta, sensi di colpa, mi pugnalavi alle spalle, mi gridavi: “Ti odio, ti odio, ti odio, ti odio, ti odio, non mi è importato mai niente di te”Mi hanno insegnato a non odiare i miei nemici, ma non ne avevo mai amato uno. Quando ci siamo conosciuti, si sapeva già che uno dei due avrebbe perso, ma come potevo vincere con te? Non provi niente, sei un rettile vestito da essere umano. Quello che hai fatto a me e quello che hai fatto a te stessa lo farai a tutti e per sempre perché sei un buco nero, perché questa è la tua natura. Ma io ho smesso di essere una tua vittima, tu non smetterai mai di esserlo, non ammetterai mai chi sei.Dott. Roberto CavalierePsicologo, PsicoterapeutaStudio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa).Possibilità anche di effettuare consulenze via Skype o telefonicheper contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it
http://www.maldamore.it/wp-content/uploads/2016/08/000089.jpg352450Dott. Roberto Cavalierehttp://www.maldamore.it/wp-content/uploads/2016/08/Maldamore-logo-web.pngDott. Roberto Cavaliere2020-02-16 21:25:422020-02-16 22:42:12UNA CANZONE CHE DESCRIVE IL NARCISISMO AL FEMMINILE
Molti conoscono le figure dei grandi seduttori Don Giovanni e Casanova: il primo personaggio letterario e di una famosa opera di Mozart, il secondo realmente esistito nella Venezia del ‘700.
Al di là della vera trasposizione letteraria del primo e della reale vita del secondo, in questa sede le due figure vengono usate, metaforicamente, per delineare due diverse tipologie di seduttore, entambi con caratteristiche narcisistiche.
Il seduttore Don Giovanni ha in pieno le caratteristiche narcisistiche: freddo, calcolatore, del tutto non empatico. E’ esclusivamente concentrato su se stesso, seduce in maniera seriale e contemporaneamente più donne, per accrescere il proprio smisurato ego. Nell’opera teatrale di Mozart Don Giovanni arriva a sedurre una ragazza anche durante il suo matrimonio. Nella fase di seduzione non tende a sprecare troppo tempo ed energie e mette la maschera romantica giusto il tempo necessario per attuare la conquista e la toglie subito dopo. Ai giorni nostri questa figura è ben rappresentata da chi, nei social, sui siti d’incontri ed anche nella vita rele, in maniera immediata approccia a fini esclusivamente sessuali le donne rivelando subito la sua vera natura.
Il seduttore Casanova è altrettanto narcisista ma mostra meno le sue caratteristiche in tal senso e quindi più subdolo e fonte di maggiore sofferenza. E’ sempre concentrato su se stesso ma durante tutta la relazione mostra un apparente interesse anche per la donna. E’ spesso convinto di aver trovato la donna della propria vita e convince l’altra che lo sia veramente attraverso il classico love bombing (bombardamento d’amore in inglese). E’ esperto nelle tecniche di seduzione ed emana un particolare fascino. Vive appieno, quindi la fase passionale, che non si trasforma mai in vero ed autentico amore. Quando si esaurisce la fase passionale abbandona la partner di turno, lasciandola nel più profondo dolore in virtù della fase passionale intensissima che questa aveva vissuto. Se nel Casanova sono presenti tratti istrionici (vale a dire di teatralità) mostra anche dolore per la fine della relazione e della disillusione conseguente sull’aver trovato il grande amore. Dalla relazione con un Casanova si esce distrutti ed è necessario tempo per riprendersi.
In entrambi i casi è utile riflettere su questo passaggio del libro Diario di un Seduttore di Soren Kierkegaard che delinea alcuni tratti della figura del seduttore Casanova, ma che, talvolta, sono presenti anche nella figura del Don Giovanni
“Talvolta era così spirituale che io, come donna, mi sentivo annientata. Altre volte invece era così selvaggio e appassionato, così pieno di desiderio, che io quasi tremavo davanti a lui. Talvolta mi trattava come un’estranea, talvolta si abbandonava a me completamente: quando lo stringevo tra le mie braccia, tutto cambiava, e io “abbracciavo le nuvole”. Diario di un Seduttore di Soren Kierkegaard
http://www.maldamore.it/wp-content/uploads/2020/01/casanova-5024698f31f62.jpg400670Dott. Roberto Cavalierehttp://www.maldamore.it/wp-content/uploads/2016/08/Maldamore-logo-web.pngDott. Roberto Cavaliere2020-01-23 21:12:542020-01-23 21:12:54LE DUE TIPOLOGIE DEL SEDUTTORE NARCISISTA: DON GIOVANNI E CASANOVA
“Non sono sempre stato buono con lei, anzi, di solito ero un figlio di puttana. La amavo tanto e non sapevo cosa fare. Invece di darle ciò che sentivo, di colmarla di quell’amore aspro, me lo inghiottivo. E’ una cosa che non riesco ancora a capire: il suo amore mi arrivava senza problemi, il mio invece non fluiva verso di lei. Credo che il suo amore reprimesse il mio. Lei e il suo amore formavano una sostanza densa in cui il mio amore e io rimanevamo impantanati, allora diventavo una furia e lei non riusciva a capirlo. L’ho trattata male molte volte perché ero disperato ma l’amavo più della mia stessa vita e quando se n’è andata la mia vita si è spenta. Quando ho saputo che l’avevo perduta per sempre sono impazzito. Prima che sia trascorso un secondo sarai morto centomila volte, dice un versetto del Corano e io ho dovuto viverlo. Non aveva smesso di amarmi ma il suo amore era malato e non sopportava la mia presenza. Ho visto tutto il dolore nei suoi occhi, tutti i miei tradimenti e le mie bugie, io ero la persona che si frapponeva tra lei e me, il rivale impossibile. Allora, quando ormai era troppo tardi, il mio amore è esploso, il suo amore malato non opponeva resistenza e il mio è andato dritto verso di lei ma lei ormai mi aveva chiuso le porte. E ho dovuto tenermi il mio amore e ci sono state gocce di sangue nel mio silenzio. Lei si è allontanata e io sono entrato nella cella frigorifera, il locale meno accogliente di tutti i manicomi, e non ne sono ancora uscito.” Efraim Medina Reyes
In questo significativo brano di un noto poeta è riassunta in maniera magistrale quella che è un incapacità d’amare o quella che tecnicamente viene chiamata philofobia (paura d’amare).
“NON C’E’ DIPENDENZA CHE NON POSSA ESSERE SUPERATA CON I GIUSTI ESERCIZI PER LA MENTE E LE EMOZIONI”
Dal 9 novembre in tutte le librerie d’Italia ed online il nuovo libro-quaderno d’esercizi di Roberto Cavaliere Psicoterapeuta “QUANDO L’AMORE DIVENTA DIPENDENZA – Esercizi per superare le relazioni malsane” edito da Franco Angeli editore
RETRO COPERTINA
Può un amore diventare dipendente? Sì. Qualsiasi amore può diventare un legame malsano di dipendenza affettiva e, per quanto possa sembrare paradossale, bisogna sapere che è più facile interrompere una relazione sana rispetto a una nociva perché ciò che fa male oppone una resistenza maggiore al suo superamento. Come uscirne allora? Attraverso l’analisi degli aspetti dolorosi di una dipendenza affettiva malsana e mediante gli esercizi proposti dall’autore in queste pagine, è possibile riflettere su se stessi e sulla natura della relazione oggetto di indagine. Il percorso di lavoro qui proposto, infatti, seguirà un iter che ci aiuterà a rendere positivo tutto ciò che è negativo: è un divenire volto a togliere il “mal” affinché rimanga solo il “sano” della relazione. In questo modo il legame affettivo si libererà dell’attributo “dipendente” per continuare su nuove basi, riappropriandosi della propria libertà.
Non era per me… Già lo sapevo. Ma ho saputo illudermi così bene con le bugie e giocare al gioco della falsa felicità, che talvolta mi dimentico – vedi come sono bambina? – che stavo giocando che tu mi amavi.
(Ernestina de Champourcin)
Il fenomeno del MOSTING (per derivazione dal termine inglese “most”, che significa “più”) si verifica quando si scompare dopo aver illuso una persona sui sentimenti provati. Si distingue dal fenomeno del GHOSTING perchè c’è anche la componente “illudere” oltre allo “scomparire”
S’illude l’altra che è la persona che è sempre stata desiderata, quella ideale, che si progetta una vita insieme e quant’altro il tal senso. Le motivazioni che inducono in false dichiarazioni e/o promesse possono essere vere, ma l’esito finale è sempre lo stesso: la scomparsa improvvisa e senza dare notizie e/o giustificazioni. Solitamente chi mette in atto tale comportamento ha tratti narcisistici, istrionici, manipolativi ed anafettivi. L’unica difesa possibile è di non prestare mai troppa fede a «chiarazioni e promesse mirabolanti che avvengono a distanza di poco tempo da una conoscenza o dall’inizio di una relazione.
Quale miglior location per una psicoterapia sul Mal D’Amore se non la Costiera Amalfitana, riconosciuta a livello internazionale come uno dei luoghi più romantici ? Potrebbe essere un setting terapeutico addizionale che potrebbe favorire la risoluzione delle proprie problematiche e dipendenze affettive e relazionali, oltre all’indispensabile terapia.
Nel Centro-Studio del Dottor Roberto Cavaliere sulle problematiche di coppia, individuali e relazionali e tutto ciò che è attinente al MALdAMORE, sito a Marina di Vietri sul Mare (50 mt dal mare e dalla spiaggia), è possibile effettuare la psicoterapia individuale. Vietri sul Mare è il primo comune della Costiera Amalfitana, a soli 3 km da Salerno (dove arriva anche l’alta velocità) ed a 50 km dall’aeroporto di Napoli, oltre ad avere un casello autostradale. Quindi facilmente raggiungibile in tutti i modi.
Il percorso individuale può essere anche effettuato per migliorare le proprie relazioni e/o il modo di porsi nei loro confronti e non solo per superare disagi e problematiche.
Si può scegliere tra due moduli di psicoterapia individuale sul Mal d’Amore
MODULO TERAPEUTICO DI 3 GIORNI (8 sessioni individuali da 45 minuti ognuna)
1° GIORNO :
Una Sessione iniziale dove si esporrà la problematica.
Una Sessione incentrata sulla storia familiare.
Una Sessione incentrata sulle relazioni passate.
Al termine della sessione del primo giorno verrà proposta una passeggiata da effettuare individualmente in un bellissino scenario paesaggisitico, utile a stemperare tensioni interne.
2° GIORNO
Una sessione sulla somministrazione e discussione di un test psicologico scelto dal terapeuta sulla base di quanto emerso nelle sessioni del primo giorno.
Una sessione sulla somministrazione e discussione di un test sull’individuazione delle dinamiche affettive e relazionali.
Al termine della sessione del secondo giorno verrà proposta un’altra passeggiata da effettuare individualmente in un bellissino scenario paesaggisitico, utile sempre a stemperare tensioni interne.
3° GIORNO
Una sessione sulle criticità individuali e relazionali emerse dalla storia familiare e relazionale, oltre che dai test.
Una sessione sulle possibili strategie da mettere in atto per il superamento delle criticità individuali e relazionali emerse nelle sessioni precedenti
Una Sessione finale che riassumerà il lavoro terapeutico effettuato con indicazioni sul come proseguire in futuro e nella quotidianeità
Costo totale euro 400
Ci sarà sempre la possibilità, li dove richiesto, di un successivo follow-up o di ulteriori sedute da effettuare o sempre a Vietri sul Mare o negli Studi di Milano, Roma e Napoli o tramite Skype o videochiamate
MODULO TERAPEUTICO DI UN SOLO GIORNO/MAX DUE (4 sessioni di 45 minuti ognuna)
Una Sessione iniziale dove si esporrà la problematica.
Una Sessione incentrata sulla storia familiare e relazionale passata.
Una sessione sulle criticità individuali e relazionali emerse dalla storia familiare e relazionale.
Una sessione sulle possibili strategie da mettere in atto per il superamento delle criticità individuali e relazionali emerse nelle sessioni precedenti
Al termine delle 4 sessioni verrà proposta una passeggiata da effettuare individualmente in un bellissino scenario paesaggisitico, utile a stemperare tensioni interne.
In questo secondo modulo le sessioni totali sono 4 per un costo totale di 240 euro
Anche in questo caso ci sarà sempre la possibilità, li dove richiesto e/o necessario, di un successivo follow-up o di ulteriori sedute da effettuare o sempre a Vietri sul Mare o negli Studi di Milano, Roma e Napoli o tramite Skype o videochiamate
In entrambi i moduli, si verrà omaggiati di un oggetto in pregevole ceramica vietrese e del libro del dottor Cavaliere “Se non mi amo, non ti amo”
E’ sempre possibile concordare modalità diverse come tempi e sedute della propria terapia. Si può effettuare la terapia anche durante la settimana e le festività, previo accordo.
Possibilià di alloggiare in casa-vacanze (bilocale) convenzionata a 150 euro per due notti e tre giorni o in altre strutture a proprio piacimento.