COSA FARE SE LA FAMIGLIA DELLA MOGLIE E’ TROPPO INVADENTE

Dopo il matrimonio è possibile che i rapporti diventino più tesi se la famiglia di uno dei due coniugi non sa restare entro i limiti del rapporto

La famiglia della moglie è invadente

Sono molto innamorato di mia moglie, ma sta nascendo un problema a causa della sua famiglia. Penso sia eccessivamente legata alla sua famiglia, ha molti fratelli e sorelle, e di conseguenza sembra che tutto riguardi sempre tutti. Lo sapevo che era così anche prima di sposarla, ma adesso comincio a sentirmi soffocare, che posso fare?

Probabilmente sua moglie non si è svincolata da una famiglia così numerosa a scapito del rapporto di coppia. Con garbo ma allo stesso tempo con fermezza faccia notare il tutto a sua moglie invitandola ad un confronto non giudicante sulle relazioni con la famiglia d’origine .

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

QUANTO TEMPO UN GENITORE SEPARATO DOVREBBE PASSARE CON I FIGLI

E’ possibile indicare una quantità di tempo ideale che ogni genitore dovrebbe passare con i figli anche dopo la separazione?

Quanto tempo passare con i figli dopo la separazione

Un genitore separato si pone maggiormente il dilemma su quanto tempo dovrebbe dedicare ai figli rispetto a un genitore che non si trovi in una condizione di separazione. Tale dilemma si poggia sia su considerazioni soggettive sia oggettive.

Le considerazioni soggettive partono dai sensi di colpa che i rispettivi genitori provano nei confronti dei figli per la separazione della coppia genitoriale che questi ultimi hanno dovuto subire. In questo caso non bisogna cadere nella trappola dei sensi di colpa che non fanno valutare quanto sia effettivamente il tempo da dedicare effettivamente ai figli.

Passando a una valutazione oggettiva di tale tempo possiamo tener conto di una serie di criteri. Innanzitutto serve sia qualità sia quantità del tempo. Infatti, spesso ci si nasconde dietro il paravento che essenziale è la qualità del tempo piuttosto che la quantità. Ciò e vero solo in parte. Sicuramente la qualità ha un’importanza primaria ma il figlio deve percepire anche che il genitore gli dedichi un tempo costante anche di sola semplice presenza e non solo legato a momenti significativi della vita.

Inoltre costanza e regolarità nel tempo dedicato. I figli vogliono che i genitori separati continuino con loro a instaurare una serie di abitudini e il tempo loro dedicato conseguentemente debbono seguire le loro abitudini. I figli non debbono percepire che il tempo loro dedicato è una sorta di obbligo del genitorema un piacere. Inoltre non debbono percepire che il tempo loro dedicato post-separazione è aumentato a causa della separazione stessa. Quest’ultimo aspetto è forse quello più importante di tutti.

 

Dott. Roberto Cavaliere

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LA SINDROME DELLA CROCEROSSINA, COME SUPERARLA IN 10 MOSSE

Fare tutto per lui, cominciare una relazione solo con chi ha bisogno di essere accudito, ovvero fare la crocerossina: come possiamo smettere?

Superare sindrome crocerossina

La sindrome della crocerossina caratterizza tutte quelle donne che instaurano relazioni sulla base del prendersi cura dell’altro, vale a dire del partner. Per potersi prendere cura del partner, ovviamente, scelgono un partner che ritengono bisognevole di cure quali partner con problematiche di dipendenza di vario genere o con tratti temperamentali e comportamentali che rimandano all’idea di doverli curare.

Come superare tale sindrome? Innanzitutto chiedendosi perché c’è questo desiderio di curare qualcun altro. E’ solo un istinto naturale, tipico delle donne, o nasconde ben altro ? Potrebbe nascondere un’incapacità di amare autenticamente dando il giusto valore a se stesso e all’altro.

Potrebbe nascondere l’incapacità di prendersi cura di se stessi, lo spostare l’attenzione sui problemi dell’altro piuttosto che sui propri.
Potrebbe essere la replica di copioni relazionali visti attuati dai propri genitori durante l’infanzia. E altre mille cause ancora. Prendere atto che non è un istinto naturale e indagare le possibili cause di tale sindrome sono passaggi necessari per il superamento.

Per attuare ciò sono utili sia forme di psicoterapia individuale o di gruppo che gruppi d’auto-aiuto.  Non dimentichiamo che prima di prendersi cura dell’altro, capire i suoi bisogni, è necessario prendersi cura di se stessi, comprendere i propri di bisogni.

Concluderei con questo decalogo della psicologa statunitense Robin Norwood

LA VIA DELLA GUARIGIONE

  • Andare a cercare aiuto
  • Considerate la vostra guarigione una priorità che ha il diritto di precedenza su qualsiasi altra
  • Trovate un gruppo di sostegno fatto da vostre pari che vi capiscano
  • Sviluppate il vostro lato spirituale con esercizi quotidiani
  • Smettete di dirigere e controllare gli altri
  • Imparate a non lasciarvi invischiare nei giochi di interazione
  • Affrontate coraggiosamente i vostri problemi e le vostre manchevolezze personali
  • Coltivate qualsiasi bisogno che debba essere soddisfatto in voi stesse
  • Diventate “egoiste”
  • Spartite con altre donne quello che avete sperimentato e imparato

Trovate affermazioni positive da ripetervi più volte nel corso del giornata: hanno il potere di eliminare i pensieri e i sentimenti distruttivi, anche quando la negatività dura da anni

 

Dott. Roberto Cavaliere

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COSA FARE SE IL PARTNER HA CONTINUATO A TRADIRE ANCHE DOPO ESSERE STATO SCOPERTO

Scoprire che il marito non ha interrotto la relazione extraconiugale e dopo anni ancora frequenta l’amante può portare a uno stato di grande confusione

 

Ciao, scrivo perché ho bisogno di un consiglio sono così triste, devastate, delusa. Sposati da 10 anni e stiamo insieme da altri 10. Lui è ed è sempre stato oltre che il mio amore (anche se non il più grande e travolgente) il mio migliore amico, il mio confidente. L’intesa, la complicità ed anche il sesso tra noi sono sempre stati ottimi, ovviamente con qualche alto e basso. Abbiamo 3 figli di 9, 8 e 4 anni e insieme abbiamo girato mezza Europa, o quasi, per il suo lavoro. Io nel frattempo tra un figlio e l’altro ho fatto vari lavoretti senza grande convinzione e senza mai alcuna prospettiva di carriera visto che continuavamo a trasferirci.

 

6 anni fa ho scoperto per caso che mi tradiva. Era un periodo particolarmente stressante sia per lui che stava cambiando lavoro, che per me che non ero felice della nuova destinazione, e ciò ci aveva un po’ allontanati. Io, anche su consiglio di una mia cara amica, l’ho affrontato cercando il dialogo, cercando di capire e di ricostruire. Gli ho chiesto perché e come superare. Lui era in lacrime, devastato e pentito, ha giurato che era solo una stupidata dettata dalle frustrazioni del momento. Così abbiamo superato il tradimento, o così almeno credevo. Nel frattempo è arrivato il terzo figlio, ci siamo trasferiti di nuovo e tutto sembrava procedere serenamente. Ogni tanto ho avuto qualche sospetto che lui avesse ancora qualche sporadico contatto con questa donna, ma vivendo ormai così lontani da lei immaginavo che, come lui mi ha sempre giurato, non ci fosse più nulla tra loro. Ormai sono passati 6 anni e d’improvviso ho scoperto dal suo pc (che, confesso, ho guardato un giorno che lui non c’era) che due anni fa ancora le mandava fiori a casa con biglietto “ti amo sei la persona più importante della mia vita”; ho scoperto che meno di un anno fa lei gli ha fatto una sfuriata di gelosia nei miei confronti, chiedendogli di lasciarla stare di non cercarla più perché lui in tutti questi anni non le ha mai dato abbastanza e non mi ha mai lasciata, a tutto ciò lui ha risposto semplicemente “Amore ti chiamo, rispondimi”. io distrutta, gli ho fatto vedere questa mail l’ho affrontato decisa a lasciarlo ma lui mi ha giurato e spergiurato che era una mail di una pazza, quasi una stalker (che cliché!) che è lei a cercarlo e a chiedere cose che lui non ha assolutamente intenzione di darle, che lui ama solo me. L’unica cosa di tutto ciò che lui mi dice ed è credibile è che in effetti non ha gran modo di vederla. Noi abitiamo nel nord della Francia, lei in Italia e lui non fa quasi ma viaggi di lavoro, ora: non sono idiota, non so come ma è ovvio che la storia è continuata e lui m ha riempito di palle anche se in questi anni con me è stato un marito meraviglioso, non mi ha mai fatto mancare nulla, bravissimo con i bambini, super presente, l’intesa e anche il sesso sono rimasti assolutamente appaganti, ha sempre trovato il modo di organizzare qualche week-end per noi due da soli… ecc. Ma a che gioco gioca ? Ha solo paura della disapprovazione di amici e parenti, ha paura di non poter più vedere I bambini come prima? Lui ripete in continuazione di amarmi, fa progetti di viaggi, vecchiaia insieme e io piango di nascosto. Io non so cosa fare, la verità è che malgrado tutto ancora lo amo e mi devasta l’idea di lasciarlo e perdere tutto, so che darei anche un immenso dolore ai bambini, non so nemmeno dove potrei finire a vivere, abbiamo sempre girato, sempre in affitto, non abbiamo una casa, io non ho un lavoro serio da anni. Come devo agire? Cosa devo fare? E cosa devo cercare di ottenere? Non so nemmeno più cosa sperare, se devo cercare di raggiustare il nostro rapporto o mollarlo con un calcio nel sedere, come sarebbe logico.  L’unica cosa che so è che voglio la verità e non so come averla, a lui non credo più. datemi un consiglio sono così depressa e mi fa cosi male il cuore.
E’ probabile che nei confronti dell’altra suo marito provi un sentimento di dipendenza più che di amore. Tale considerazione renderebbe plausibile la sua difficoltà a separarsi dall’amante nonostante la distanza e nonostante le relazione sia ormai più virtuale che fisica. Cosa fare ? Porre un limite drastico a sua marito sul continuare tale relazione se sente ancora di voler salvare il suo matrimonio. Fermo restando che lei continuerà a sentirsi ferita e tradita per diverso tempo ancora. Il tradimento rappresenta un trauma e serve tempo per superarlo.

 

Dott. Roberto Cavaliere

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COME SCOPRIRE SE I SOSPETTI DI TRADIMENTO SONO FONDATI

Gelosia o paranoia? Il confine può essere molto sottile, impariamo come capire se i nostri dubbi sono fondati o meno

Sospetto tradimento

Buonasera, aiuto ! non riesco più a fidarmi di alcun uomo! sono una donna di 33 anni , sposata a 22 con un uomo di 10 anni più grande, separata a 30 . Ho praticamente vissuto con un uomo di cui non conoscevo la vera faccia, purtroppo mi sono solamente illusa e ho accertato che mi aveva nascosto molte cose sulla sua vita e mi aveva regolarmente e spietatamente mentito per 8 anni!
Dopo la separazione ho incontrato un uomo ancora più bugiardo con il quale ho cercato di ricostruire un rapporto. Dopo che ci siamo lasciati, ho scoperto che era pure sposato. Per caso, ho incontrato un uomo dolce, molto calmo, persino troppo: carino, veste bene, profuma bene, gentile, ha un’azienda, lavora tanto e  sorpresa : viaggia spesso in Marocco, perché lui è marocchino. Bellissima storia tra noi, ma ci sono state alcune cose che effettivamente mi fanno sospettare: il cassetto del comodino pieno di preservativi, una valigia sotto il letto con dei vestiti femminili,traccia di una relazione ( lui dice di no, che è una ex, e infatti, la valigia l’ha fatta sparire immediatamente).

L’ultima volta che è andato in Marocco è stato lì due giorni e non mi ha chiamata, e aveva i telefoni spenti verso sera. Mi porta un foglio dal Marocco  dal comune, per dimostrarmi che non è sposato, ma sono convinta che lui abbia qualche fidanzata lì, oppure va con altre donne per divertirsi. Sono confusa perchè si comporta bene con me, mi fa dei regali, mi ha portata sempre fuori, gita a Roma , biglietto d’aereo per andare da lui quando ero in Romania, mi telefona tutti i giorni. Ho notato che stenta ad invitarmi in Marocco e presentarmi alla famiglia , ma dice di amarmi e volere un futuro con me! Ma ha anche l’abitudine di guardare altre donne, gli piace farsi notare, indossare anelli importanti, farsi la manicure. Io invece sono più all’antica, preferirei un uomo meno “vistoso”, più modesto in un certo senso. Cosa crede che nasconda questa sua ostentazione? Lei che ha esperienza, io sono troppo gelosa , sono paranoica, o cosa ? Grazie dei consigli

E’ tipico degli uomini chiamare “allucinazioni” quelle che per le donne sono “certezze”. A parte le battute lei segnala troppe ambiguità comportamentali del suo partner che richiedono un necessario approfondimento. Ma al di là d’indagare ulteriormente lei deve anche capire fino a che punto è disposta a tollerare tutta questa sua insicurezza , incertezza nella relazione.

Dott. Roberto Cavaliere

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COME FARE SE I FIGLI NON ACCETTANO IL SECONDO MATRIMONIO

Il secondo matrimonio può essere un piccolo dolore per un figlio, ecco come dobbiamo comportarci per fare in modo che le seconde nozze siano anche per il bambino un momento di gioia

Non è raro che i figli non accettino il secondo matrimonio dei genitori dopo la separazione. Per stabilire come comportarsi in tal caso è necessario, innanzitutto, cercare di rispondere a queste quattro domande:

  • Perché non l’accettano ?
  • Che cosa non accettano del secondo matrimonio ?
  • C’è una responsabilità anche dell’ex partner in questa mancata accettazione ?
  • C’è una responsabilità del nuovo partner in questa mancata accettazione ?

Qualsiasi comportamento richiede una fase preliminare di profondo ascoltodelle ragioni dei figli sulla mancata accettazione, sul perché e sul cosa non accettano. Si tenga presente che anche la modalità con cui si è vissuta la separazione, se in maniera più o meno conflittuale, incide sull’atteggiamento dei figli.

Molto importante è anche l’atteggiamento dell’ex partner al riguardo. Cercare un alleanza in quest’ultimo affinchè i figli accettino è importante. Dopo aver ascoltato attivamente ed aver approfondito tutti questi aspetti far seguire una fase d’intesa operativa coi figli. Cercare, di comune accordo, il superamento delle criticità emerse, concedere un tempo di elaborazione di tale criticità.

Se nonostante tutto questo lavoro l’accettazione non arriva ? Accettare a propria volta che i figli non necessariamente debbono accettare il secondo matrimonio, che forse tale accettazione arriverà cogli anni o forse non arriverà mai. L’essenziale è aver fatto tutto il possibile perché ciò avvenisse.

 

Dott. Roberto Cavaliere

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COME REAGIRE SE LUI NEGA UN TRADIMENTO DI CUI SIAMO SICURE

A volte nemmeno l’evidenza serve a far confessare un tradimento al coniuge, ma come possiamo comportarci se egli nega malgrado tutto?

C’è un luogo comune che afferma che un uomo anche colto in fragranza di reato direbbe che l’altra si è trovata a passare e si è infilata sotto le lenzuola. Niente di più vero. E’ raro trovare un uomo che ammette il proprio tradimento anche di fronte a prove schiaccianti. Cosa fare ?

Il dito puntato: Mi hai tradito ! Non sortisce nessun effetto se non una ulteriore chiusura. Affrontare con calma il tutto potrebbe anche questo risultare difficile perché si è presi dalla rabbia per il tradimento subito. Diventa utile a questo punto scaricare l’ondata emotiva, se è incontrollabile, che segue alla scoperta del tradimento anche se lui nega. Successivamente confrontarsi perché siamo sicure del tradimento nonostante lui neghi. Cercare di superare la logica delle prove a supporto della scoperta del tradimento.

Convincere lui che qualsiasi cosa provi ad argomentare a suo favore alimenta ancora più la ferita del tradimento subito. Affermare che è preferibile una confessione ed un pentimento sincero ad una negazione che alimenta solo dolore e rabbia. Ribadire che anche se di fronte all’ammissione di colpevolezza si può avere un atteggiamento di rabbia, tale ammissione allo stesso tempo getta le basi per un più veloce superamento del tradimento. Negare, negare, negare è un doppio tradimento perché alimenta ancor più l’immagine di un uomo di cui non potersi mai fidare e che non si assume le proprie responsabilità.

 

Dott. Roberto Cavaliere

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RELAZIONE CONFLITTUALE FRA I CONIUGI: COSA FARE?

Le differenze di carattere possono portare moglie e marito a farsi la guerra, ma questa non è una situazione sostenibile, ecco quindi come va affrontata

Gentile dottore dopo numerosi litigi mio marito ha lasciato la casa coniugale. Insulti e aggressioni si sono sempre alternati con regali e dichiarazioni d’amore. Abbiamo 2 figli e in 16 anni di matrimonio abbiamo resistito per il loro bene, ma siamo arrivati ad odiarci per differenze caratteriali. La situazione si è aggravata da quando ho iniziato a fare terapie riabilitative al piccolo di 4 anni che soffre di disturbi caratteriali di tipo oppositivo e ritardi nel linguaggio.

Durante questo periodo mio marito si  è estraniato da tutto e questo mi ha molto addolorata. Ho concentrato tutte le mie energie fra casa, lavoro e le terapie…e mio marito, invece di sostenermi lamenta il mio poco impegno a letto.  Per dispetto ha portato via soldi, bancomat e le chiavi delle macchine di entrambi, atteggiamento infantile mio avviso, anche se lui tenta in tutti i modi di dire che sono stata io la responsabile del suo gesto.
E’ possibile che fra voi si sia instaurata una conflittualità tipo “Guerra dei Roses” al di là dei torti e ragioni dell’uno e dell’altro. Bisognerebbe vedere se ci sono ancora spazi di manovra per recuperare la relazione o si è arrivati ad un punto di non ritorno per cui è preferibile andare avanti con una separazione. In quest’ultimo caso vedere se almeno la separazione può essere meno conflittuale della relazione vissuta, per il bene di tutti. La invito a riflettere anche sul seguente brano di Gandhi:
Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perché perdono la calma” rispose uno di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlargli a voce bassa?” Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò: “Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro. D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché?
Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”
Infine il pensatore concluse dicendo: “Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”

 

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COSA FARE SE IL PARTNER NON CAPISCE CHE L’AMORE E’ FINITO

Il desiderio di separarsi può nascere anche solo per uno dei due coniugi, cosa bisogna fare se l’altro non capisce che la relazione è finita?

Il mio compagno non accetta la fine della nostra relazione. Io gli ho già detto che non lo amo più e che non saremo più felici insieme e che non ho modo di innamorarmi nuovamente di lui. Non provo più nulla, nessun desiderio nemmeno fisico. Gli ho introdotto il discorso di una separazione. Purtroppo è quasi come parlare con un muro. Continua a dirmi che se mi impegno le cose andranno bene. Cosa devo fare? Ci sono anche i bambini e vorrei risolvere la cosa con il minimo trauma possibile.

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, purtroppo. Per quanto lei voglia motivare le ragioni della separazione suo marito non arriverà mai ad accettarla veramente. Allora, anche se è brutale, serve un taglio brusco e basta.
Gandhi affermava: “Un NO detto con la più profonda convinzione è meglio di un Sì detto semplicemente per cortesia o peggio ancora, per evitare problemi.”

 

Dott. Roberto Cavaliere

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COME GESTIRE LA FAMIGLIA DEL CONIUGE QUANDO E’ TROPPO INVADENTE

In una coppia a volte il problema non sono direttamente i coniugi, ma le famiglie di provenienza che non si rendono conto dei limiti che non dovrebbero varcare nei confronti della nuova famiglia che si è formata

Come gestire famiglia coniuge invadente

Spesso la famiglia di uno dei due coniugi invade a tal punto la coppia da rappresentare un vero e proprio ‘terzo’ nella relazione.
Come tutti i ‘terzi’ l’intromissione di una delle famiglie d’origine può essere un terzo incomodo che tende a minare la stabilità della coppia stessa.

Che cosa fare di fronte ad una tale invadenza?

Innanzitutto tale problematica va affrontata con l’altro coniuge. Va segnalata che la sua famiglia d’origine tende a essere invadente a parer proprio e verificare se l’altro coniuge ne ha consapevolezza o meno. Una volta che si è consapevoli entrambi di tale intromissione cercare di far gestire in prima battuta dal coniuge l’invadenza della sua famiglia d’origine e solo se lui lo richiede farlo insieme. Purtroppo non sempre c’è consapevolezza nell’altro dell’invadenza o se anche ci fosse, l’altro potrebbe aver difficoltà a gestirla da solo o insieme. In questi casi bisogna agire da soli coltro il ‘terzo incomodo’

Come?

Delimitando e rafforzando i confini della coppia di fronte all’invadenza del ‘nemico’. E’ un compito che richiede grande e costante impegno ed equilibrio per non creare conflittualità ulteriore. Gli attacchi frontali servono a poco se non d inasprire ulteriormente gli animi. Invece un lavoro paziente, quasi strategico’ di contenimento dell’invadenza sortisce gli effetti desiderati. Solo laddove questo lavoro non dovesse dare gli esiti sperati, è il caso d’intervenire in maniera diretta chiarendo il tutto.

 

Dott. Roberto Cavaliere

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